Il Napoli pronto a trattare per il San Paolo

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. Il San Paolo in vendita? Sarebbe questa l’ipotesi azzardata dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. La richiesta in termini economici è anche abbastanza alta per per quello che è in realtà lo stadio di Fuorigrotta. La SSCN, che ne detiene la gestione, non si è ancora espressa, ma qualche voce trapela.

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“Non lo dice nessuno tra i dirigenti del Napoli, in attesa che lo faccia Aurelio De Laurentiis che in questi giorni è a Los Angeles. Ma la valutazione economica dello stadio che ha fatto il sindaco de Magistris, in caso di possibile alienazione del San Paolo, viene ritenuta dal club azzurro fuori da ogni logica. De Laurentiis parlando del San Paolo è sempre stato piuttosto folkloristico, ma il concetto si è sempre capito benissimo lo stesso. «Il San Paolo è un cesso», ha sentenziato a più riprese. Sia ben chiaro: il Napoli vuole uno stadio moderno e funzionale e da tempo pensa a un impianto moderno e multifunzionale, aperto a tutti, tutta la settimana. Un punto di riferimento per lo sport, il tempo libero, la salute e il benessere. E progetta di avere una struttura dove realizzare fitness center, negozi sportivi, servizi per le famiglie e spazi relax. Oltre che ristoranti, box esclusivi, sedi per meeting e convention. Motivo per cui nel passato ha anche ipotizzato con il Comune una soluzione per poter avere una gestione diretta dell’impianto di Fuorigrotta, magari con una convenzione in cui il Napoli potesse acquisire un diritto di superficie dello stadio magari per 99 anni o un periodo inferiore.
Ma il Comune ha sempre storto il naso. Il modello sul tavolo era quello dell’Udinese, che ha rifatto lo stadio Friuli a proprie spese. E che ora paga un canone proprio per lo sfruttamento del diritto di superficie.
50 milioni viene considerato un prezzo sconsiderato dal Napoli. Non certo la base di un’asta o il punto di partenza di una trattativa. A cui il Napoli non prenderebbe parte, con queste premesse. Conti alla mano, la società azzurra ritiene che come minimo un piano di interventi funzionale iniziale prevederebbe uno stanziamento di almeno 70 milioni di euro. Giusto per cominciare. A questo punto, pensano al Napoli, meglio farlo nuovo e altrove. Ma prendere in gestione il San Paolo, dal lunedì alla domenica, non è una pista da escludere. E che sarebbe conveniente, pensano nel club, anche allo stesso Municipio: il Napoli si accollerebbe, dietro pagamento del canone, spese che ora gravano sul bilancio del Comune come quelle di ordinaria manutenzione, la vigilanza, i costi vivi legati all’impianto, lo stesso personale che il Comune utilizza per la pulizia e la sorveglianza dello stadio. Ma 50 milioni non è la cifra che il Napoli pensa valga lo stadio. Lo stesso consulente del club, l’architetto Gino Zavanella ha allargato le braccia: «50 milioni? Troppi, senza dubbio: basti pensare che la copertura va rifatta, che tutte le parti interne sono da ricostruire. Non credo che a De Laurentiis convenga un’operazione di questo tipo». Zavanella è stato il capo progetto dello Juventus Stadium.
E lo stadio nuovo? Il sindaco di Melito, Antonio Amente conferma che De Laurentiis è interessato ad alcune aree del suo territorio. In realtà più per la realizzazione della cittadella per il settore giovanile che per la costruzione dello stadio del Napoli. Ma tutto è possibile. Di sicuro, sono questi i mesi decisivi per De Laurentiis per decidere se fare o meno lo stadio di proprietà. Il passo più importante per la svolta del Napoli”.

Fonte: Il Mattino

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