Jorginho e Insigne pilastri della nuova Italia. Di Biagio: “Impossibile senza di loro”
Come si può mai pensare che Gigi Di Biagio possa cominciare senza Jorginho e Insigne? E infatti, non lo farà. Il ct nelle due amichevoli di marzo con Argentina e Inghilterra ripartirà da dove il povero Ventura ha fatto acqua: ovvero dal 4-3-3 e con Lorenzo titolare e l’oriundo punto di forza del centrocampo.
Le stelle del Napoli, i gioielli azzurri su cui, c’è da scommettere, si scateneranno presto le voci di mercato: Jorginho e Insigne, messi assieme, valgono una fortuna. Il primo firmerà a breve un rinnovo importante con il club azzurro: il suo agente dice che se ne parlerà a fine stagione ma il regista ha dato indicazioni precise sulla sua volontà di voler prolungare con il Napoli. Troppo legato a Sarri, troppo affezionato a Giuntoli: dopo l’addio di Benitez stava per essere rispedito all’Hellas Verona. Ma arrivò altolà dei due. Ed è stata la fortuna di Jorginho. È corteggiatissimo, certo, ma lui la scelta l’ha fatta da tempo: guadagnerà come gli altri top player azzurri. E il rinnovo è alle porte. In quel ruolo c’è anche Verratti che viste le ultime prove col Psg dovrebbe essere sfavorito nella prima maglia da titolare dell’era (breve o lunga che sia) Di Biagio.
Sul fatto che Insigne sarà titolare contro l’Argentina, pochi dubbi: il 4-3-3 di Di Biagio punterà sul blocco italiano del Milan e sulla qualità del fantasista di Frattamaggiore che contro l’Inter è stato tra gli ultimi ad arrendersi, nonostante gli errori sotto porta. È il grande rimpianto della sfida con la Svezia: il suo mancato impiego è stato ritenuto come la più grave colpa di Ventura. Impossibile, quindi, non ricominciare da Insigne.
A Di Biagio l’etichetta traghettatore non interessa: «Non mi importa, so solo che saranno due partite importanti. Insigne e Jorginho? Impossibile non poter puntare su di loro», ha confessato a Sky. Di traghettatori più o meno fortunati c’è una ricca aneddotica. A volte il Caronte della situazione ha alzato addirittura la Champions League, come Di Matteo al Chelsea nel 2012 e Zidane l’altro anno al Real. A volte parte per traghettare e poi rimane lì, perché convince tutti o per mancanza di alternative: per capire il destino di Di Biagio bisognerà attendere se i vari no di Ancelotti, Conte e Mancini diventeranno poi dei sì.
Le trattative alla luce del solo del vice commissario Costacurta lasciano peraltro perplessi: impossibile ottenere l’ok di tecnici che sono sotto-contratto. L’ex milanista lo fa con un certa disinvoltura. L’unico che ha detto di essere pronto a fare il grande salto sulla panchina azzurra è Claudio Ranieri. Ma lo stesso Costacurta ha poi ammesso: «Certo se Di Biagio batte l’Argentina 4-0 e poi anche l’Inghilterra come faccio a mandarlo via?».
Per questo tutto saranno tranne che amichevoli per l’ex ct dell’Italia Under 21. Ed è per questo che non farà esperimenti: subito punterà sul meglio del nostro campionato, ovvero Jorginho e Insigne. L’harakiri di Ventura che scelse il regista solo per la gara con la Svezia ed escluse l’attaccante nella gara di ritorno con gli scandinavi, non fa al caso di Di Biagio. Che non ha alcuna intenzione di scaldare soltanto la sedia a un altro. Farà il Caronte: «Insigne, Bernardeschi, Verratti, Jorginho sono ragazzi che sanno giocare a calcio. Io devo essere in grado di sfruttare il lavoro dei club». Non è escluso che possa esserci anche la chiamata di Balotelli. Le convocazioni sabato sera.
Fonte: Il Mattino