Sono loro che stanno facendo sognare un paese intero, spaccato in due. Il Napoli e la Juventus, sono le due protagoniste imperterrite del campionato di Serie A. Una accanto all’altra ormai da molte settimane.
Ognuna delle due però percorre la sua strada, fatta di calcoli diversi, di sistemi di gioco diversi, di interpreti diversi. I bianconeri optano per un calcio fatto in gran parte di copertura, ma con interpreti in attacco che fanno la differenza. Il Napoli invece ha un concetto di calcio più ampio. Il 4-3-3 adottato da Sarri dopo due giornate in cui sedeva sulla panchina del Napoli, è praticato ad ampio raggio. Infatti quando il Napoli gioca, spesso saltano tutti i ruoli. Chi ha il compito di difendere la porta si ritrova a verticalizzare e ad appoggiare per gli attaccanti. E chi invece gioca nella zona avanzata, copre spesso la fase difensiva. Questo perchè i passaggi sono stretti e la squadra deve rimanere rigorosamente corta.
Insomma il Napoli sembra un unico corpo, diviso in undici, talvolta in dodici, ma con una sola testa. E con gli stessi meccanismi fatti di movimenti a memoria. Tanto che veder giocare il Napoli è diventato uno spettacolo che emoziona e riempie gli occhi e il cuore.
La supremazia della Juve forse sta terminando. Dopo sei scudetti di fila, ed altrettanti campionati in cui già a marzo si capiva chi avrebbe vinto, ora le cose sono cambiate. Non ci sono più certezze per i bianconeri, la sedia comincia a scivolare dalle terga. Certo se non conoscessimo la forza economica, tecnica e mentale di questa squadra, potremmo dire che un pò di paura forse sta nascendo, paura di non centrare il colpo quest’anno. E la paura si sa, talvolta genera arroganza. E allora, ma proprio se non ne conoscessimo la forza, potremmo pensare che gli attacchi mediatici verso il Napoli, nascono da lì.
Tra l’allenatore Allegri, il ds Marotta, qualche calciatore, ultimo Benatia, ma ne potremmo citare altri, è un continuo “parlottare”. Si parla di “importanza di vincere”, di bellezza di gioco che non conta, di “aiutini” che diventano scuse per i perdenti. Ma finora di perdente c’è altro, non certo il Napoli.
A differenza dei bianconeri però, gli azzurri non perdono il loro tempo a mandare frecciatine alla diretta avversaria. Il tempo preferiscono impiegarlo per allenarsi, per divertirsi, per prepararsi alla sfida successiva, sfida che vale tre punti..punti che valgono uno scudetto.
A cura di Emilia Verde
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