Avellino-Novara 2-1, febbre alta per Novellino
Partita giocata con disinvoltura dalle due formazioni che hanno entusiasmato l’esiguo pubblico presente (in curva pure i supporters del Den Haag, formazione olandese, insieme ai Viking Juventus, a testimonianza del legame internazionale tra tifoserie organizzate) costretto a soffrire fino all’ultimo istante, quando il Novara (50’ st) ha battuto un calcio di punizione che ha tenuto gli spettatori con il fiato sospeso. Poi l’urlo liberatorio, finalmente, per una vittoria gestita fino in fondo che Walter Novellino ha fatto raccontare al suo “secondo” Eduardo Imbimbo perché ormai non aveva più voce. Il tecnico s’è affacciato in sala stampa, quasi a scusarsi, dicendo: «Ho la febbre alta e non ho più voce, vado subito a mettermi a letto perché martedì saremo a Empoli. Un bacio a tutti voi», ed è scappato via.
il secondo. Eduardo Imbimbo ha 49 anni ed è avellinese ma, dopo le recenti esperienze da titolare con Foligno, Martinafranca e Campobasso, è diventato l’ombra di Novellino, con un legame professionale sostenuto da una profonda stima e una identità di vedute nonostante le opposte personalità. Rispetto al modo di essere incontenibile, irrefrenabile e spesso polemico di Novellino, fanno riscontro la tranquillità, la necessaria lucidità, il sapere stare al proprio posto di Imbimbo, capace di svolgere un lavoro oscuro ma altamente redditizio per l’economia dei rapporti tra squadra e staff tecnico.
Per prima cosa, Imbimbo ha voluto elogiare Gavazzi, con il quale ha lavorato con pazienza e impegno per portarlo al completo recupero fisico. «Per un giocatore fermo per così tanto tempo, non è facile esprimersi con tanta sicurezza. Davide ha saputo gestire le prestazioni, da quando è rientrato, attraverso la sua intelligenza tattica, sopperendo alla mancanza dell’appuntamento agonistico e giocando in modo impeccabile. Merita i complimenti per la sua reazione, il suo spirito non ha mollato mai, altri si sarebbero arresi rispetto a tanta jella. Devo dire che l’intera squadra ha giocato con lo stesso spirito di Gavazzi: il gruppo ha voluto fortemente la vittoria», ha sottolineato Imbimbo che, stimolato a commentare il risultato ritenuto bugiardo dal tecnico Di Carlo, ha così sintetizzato: «Se l’Avellino non meritava la vittoria, il Novara non avrebbe meritato il pareggio. Capisco che quando si perde è difficile fare una serena disamina dei motivi che hanno fatto maturare la sconfitta. Noi ne sappiamo qualcosa, perché spesso ce le siamo provocate da soli. Mai, però, abbiamo sminuito il valore degli avversari, tirando sempre dritto, facendo autocritica al nostro interno. La vittoria dell’Avellino è strameritata soprattutto per averla saputo gestire».
recuperi. Oltre al recupero di Gavazzi, l’Avellino attende pure quello di altri elementi importanti. Martedì sera si torna in campo, sul campo della capolista Empoli. Anticipa Imbimbo: «Moretti e Ardemagni rientreranno, Castaldo non ce la farà. Cerchiamo di recuperare quanti più giocatori possibile per uscire dalla posizione calda della classifica. Con l’organico al completo, ci sarà da divertirsi».Corriere dello Sport