Pazzo Napoli e tifosi impazziti per te
C’è un motivetto cantato dai tifosi di un’altra squadra italiana, l’Inter, che la definisce pazza ed invita ad amarla. Noi non vogliamo copiare i tifosi altrui, tuttavia al fischio finale di Lipsia-Napoli la prima cosa che molti supporters del ciuccio hanno pensato è che il Napoli, in alcuni frangenti, è davvero pazzo…e ci fa uscire pazzi! Che l’unico obiettivo, una vera e propria fissazione, dei Sarri’s boys sia il campionato è chiaro fin da luglio e, all’indomani della partita di andata dei sedicesimi di Europa League, questo concetto è stato addirittura rafforzato. Il pubblico napoletano, che aveva reagito con molta aplomb di fronte all’1 a 3 casalingo subito sette giorni fa, aveva solo chiesto agli azzurri di uscire con dignità dalla competizione. Maurizio Sarri, uomo orgoglioso punto sul vivo, ha schierato in Germania una formazione a metà tra quella tipo ed il turnover. Personalmente, non mi aspettavo di vedere contemporaneamente in campo Allan, Hamsik ed il tridente dei ragazzi terribili. I valori in campo si sono riequilibrati ed il Napoli, al cospetto di una squadra forte del vantaggio accumulato all’andata, ha espugnato la casa dei tedeschi con un secco 0 a 2. Vincere aiuta a vincere e quello di Lipsia può essere considerato un allenamento infrasettimanale…anche se molto fuori porta. Qualche rischio gli azzurri lo hanno corso ed è questa la notizia peggiore del giovedì sera. Il riferimento è per Zielinski e, soprattutto, per Mario Rui usciti malconci dal match europeo. Fortunatamente, per entrambi sembra scongiurato il rischio di infortuni seri. Note positive, la gara teutonica pure le ha offerte. La più importante riguarda Insigne, tornato al gol dopo un periodo prolungato di astinenza. Sebbene il Magnifico sia andato più volte vicino alla rete nelle ultime partite, la sua assenza dai tabellini stava cominciando ad essere un problema; in tutta onestà, più per lui che per il resto della squadra. Altra notizia positiva, che per certi versi fa il pari con la delusione per l’eliminazione, riguarda il ritorno al successo della squadra azzurra, nelle competizioni europee. Qualcuno dirà che si tratta di una magra consolazione, buona solo per le statistiche ma che, tuttavia, non cancella una deludente stagione continentale. Tutto vero ma, se è vero che vincere aiuta vincere, il morale degli azzurri e del loro allenatore dovrebbe essere tornato nuovamente alto. Infine, merita un plauso speciale la nuova positiva prestazione di Tonelli che, smaltite le noie fisiche dovute al lungo infortunio, sta mettendo in mostra le sue notevoli doti tecniche, chiarendo anche il perché di certe operazioni di mercato, quali il prestito di Maksimovic, che sembravano avvolte da incomprensibile mistero. Se fino a giovedì l’Europa del Napoli era virtualmente archiviata, da circa ventiquattro ore lo è anche ufficialmente. Restano quindi soltanto le fatidiche tredici partite di campionato da disputare. Tredici finali, o almeno da affrontare come tali, nelle quali il tecnico di Figline ed i suoi boys si giocheranno tutta un’intera stagione. Tra queste, c’è la più temuta, quella talmente difficile da sembrare persino proibitiva: la sfida all’Allianz Stadium, in casa dei pluricampioni d’Italia in carica. Prima di allora occorrerà essere più che perfetti, senza sbagliare niente e senza abbassare la concentrazione mai. Se l’ideale sarebbe arrivare a Juventus-Napoli con più di tre punti di vantaggio, in modo da ammortizzare una probabile sconfitta, sarebbe deleterio commettere anche mezzo passo falso da qui al 22 aprile prossimo. La lotta per lo scudetto, serrata ed estenuante, non ammette passi falsi. Chissà che l’ossessione per lo scudetto non generi davvero una scarica di adrenalina tale da regalare agli azzurri una dose di energie supplementari per affrontare le ultime tredici fatiche di stagione con una marcia in più sul resto delle contendenti. Darebbe gusto, per dirla con Sarri, mettere in risalto la grande ossessione che affligge qualcuno dalle parti di Vinovo, che cerca nervosamente di spostare le pressioni dalla parte del ciuccio. Tuttavia, il 22 aprile è ancora lontano e di chilometri di campo i nostri beniamini ne dovranno ancora percorrere, senza guardare troppo lontano della prossima partita in calendario. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni
@riccardomuni