L’intervista-Giordano: “Il pallone mi ha salvato. Allo scudetto piansi per il Napoli e per mia mamma…”

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I 37 gol con la maglia del Napoli, lo scudetto, la coppa Italia e tanto altro ancora. Ci sono tutti i sali e scendi di una vita sulle montagne russe di Bruno Giordano.

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Tra il calcio giocato e la vita privata. «È grazie al pallone che mi sono salvato dalla strada, avrei rischiato di finire come molti dei miei amici d’infanzia a Trastevere, tra droga alcohol e malavita».

E poi le montagne russe, eccole che tornano, dei ricordi. «La morte di mia mamma resta sicuramente il momento peggiore anche perché è coinciso con il giorno del mio compleanno». «Mi stava raggiungendo per festeggiare insieme, ma non è mai arrivata», era il 13 agosto e quel giorno si è trasformato da una festa ad una tragedia.

«E anche il giorno del primo scudetto del Napoli ero l’unico a piangere perché pensavo a lei visto che si festeggiava la festa della mamma».
Ma come ogni montagna russa che si rispetti, la vita dell’ex bomber del Napoli ha avuto anche dei picchi altissimi.

«Ne metto due al primo posto: l’esordio con la maglia della Lazio e lo scudetto con il Napoli. Per un ragazzo di 18 anni esordire con la squadra della tua città e per la quale facevi il tifo da piccolo è il coronamento di un sogno. Se poi addirittura segni in gol all’ultimo minuto diventa qualcosa di unico».

Poi, ovviamente lo scudetto con gli azzurri. «Impossibile non mettere sul podio il 10 maggio 87: vincere con questa maglia ha un valore unico ed irripetibile».

Maradona ha detto che Bruno Giordano è stato uno dei più grandi con i quali lui abbia mai giocato.

«Diego è un amico e certe cose dette da lui hanno un valore superiore. Ma in realtà sono io ad aver avuto la fortuna di giocare in un grande Napoli. E con un giocatore come lui che è stato il più grande di tutti. In quella squadra eravamo una famiglia e ancora oggi, a distanza di 30 anni mantengo rapporti con tutti».

Ma lo stesso Giordano spera che questo possa essere l’anno giusto per la squadra di Sarri. Per eguagliare quanto di bellissimo è stato fatto ai suoi tempi.
«Il cuore mi dice inevitabilmente che Napoli sia la favorita per il titolo, ma dall’altra parte c’è una Juve che non molla niente. Anche se va dato merito agli azzurri di aver reso avvincente un campionato che altrimenti sarebbe stato monotono come quelli passati».

La speranza dell’ex bomber azzurro, però, resta ancora forte e viva.

«Se il Napoli riuscirà a vincere il titolo avrà un valore ancora più importante. Perché riuscirebbe ad avere la meglio su una rivale come la squadra di Allegri. I presupposti ci sono tutti e poi attorno alla squadra vedo che c’è anche un grande ambiente. Sono certo che il finale di questo campionato sarà avvincente».
Certo, i napoletani speravano in un passo falso della Juventus nel derby di domenica contro il Torino.

«È stata un’occasione persa per il Napoli che avrebbe potuto allungare. Ma i bianconeri hanno vinto una partita tosta che sulla carta sembrava difficile».
Poi una battuta sui calciatori di oggi e sulle trattative ai tempi moderni.

«Non sono mai andato a battere cassa dalla società per avere un ritocco di ingaggio, neanche dopo lo scudetto».

Fonte: Il Mattino

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