Luci ed ombre dell’attacco contro la Spal

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6,5 CALLEJON 
Dramé non può minimamente pensare di poterlo frenare. Si limita da solo, in qualche circostanza, anche perché le incursioni centrali di Allan (è suo l’assist per il brasiliano) lo costringono spesso a starsene molto più largo del solito. Talento offensivo, personalità, idee in velocità. A un certo punto anche lui pensa più alla giocata che alla concretezza, ma in fase difensiva spicca per la sua determinazione.

Factory della Comunicazione

5,5 MERTENS
Povera anima, scatta e fa tutto ciò che ma quasi mai riesce a scrollarsi di dosso Vicari e ad andare al tiro in porta. Costretto a salire fin quasi i trenta metri dalla porta per uscir fuori dalla morsa dei tre centrali, pare soffrire il campo bagnato, il gol lo potrebbe fare solo su punizione perché vere e proprie occasioni per segnare non le trova. E comunque ha combattuto sempre. Ma poche le cose buone.

6 INSIGNE
Fa più cose buone nei primi tre minuti (compreso l’azione del palo: è il giocatore che ha colpito più legni in A) che in tutto il secondo tempo con il Lipsia. Lazzari lo spinge talvolta a lunghe rincorse all’indietro. Ed è una cosa che fa con piacere. Cala nella ripresa anche se il chiodo fisso del gol fa sì che negli ultimi sedici metri sia sempre una specie missile pronto a colpire.

6 ZIELINSKI
Osa sempre di più, anche quando ha dentro ancora le tossine di una partita negativa come quella con il Lipsia. E più osa e meno sbaglia. Gli piace giocare a centrocampo e gli automatismi della catena di sinistra, con Rui e Insigne che spingono sono uno dei segreti di Sarri. Dovrebbe portare il cambio di marcia e inserire il turbo tecnico ma si accontenta di qualche buono spunto.

Fonte: Il Mattino

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