Ruud Krol a Napoli è di casa, ha giocato in azzurro per quattro anni (dal 1980 al 1984) e torna in città sempre con piacere. Lo ha fatto a maggior ragione stavolta, essendo stato invitato alla mostra «Il Napoli nel Mito» al Museo Nazionale, evento che ha ricevuto elogi anche dal ministro della cultura e del turismo Franceschini. Krol, bandiera dell’Ajax e dell’Olanda, sembra sbarcato a Napoli per dimostrare che con il bel gioco si può trionfare. Una iniezione di entusiasmo dopo il k.o. in Europa League: «Certo, in Italia generalmente trionfa chi prende meno gol, ma quest’anno il Napoli ha fin qui la miglior difesa e quando si compatta dietro rischia poco. Forse non ha quei leader nel reparto arretrato di cui dispone la Juve, ma ci si difende anche attaccando e il Napoli lo fa molto bene».
Krol si prenota dunque per la festa scudetto. «Spero di tornare qui il 20 maggio, non me la perderei per niente al mondo». Del resto, attraversando la mostra ha avuto modo di ripercorrere il suo periodo napoletano nel quale gli azzurri andarono vicini al tricolore (un terzo ed un quarto posto) e anche di ricordare un compagno scomparso come Nino Musella. La rivale di oggi è la stessa di allora, la Juve: «Io mi auguro che vinca il Napoli perché lo merita ma la Juve è più abituata a stare lassù. Non sarà decisivo lo scontro diretto, piuttosto le sfide con le altre grandi. Se a Torino si può vincere? Lo spero, anzi ci credo. Questo Napoli molto “olandese” è davvero divertente. Certo, adesso il calcio è diverso però qualcosa di quel modello è rimasto e lo vedo proprio nella squadra di Sarri».
Fonte: Gazzetta