Il campo, prima, che in realtà è anche un po’ la casa di José Maria Callejon e di Allan Marques Loureiro, settanta partite in due e una fama di stakanovisti conquistata di giorno in giorno, senza saltarne mai una, semmai lasciando qualche scampolo di serata per strada, però poi riprendendosi tutto e quasi con gli interessi. Vince, in realtà, José Maria Callejon, che non solo le ha giocate tutte, mettendo assieme 2918 minuti effettivi (escluso il recupero, s’intende) ma che poi ha dovuto industriarsi e inventarsi persino la vita di «falso nueve» per agevolare il turn-over e consentire di ovviare all’assenza di Milik. Allan s’è impossessato, caratterialmente, della fase passiva del Napoli: ma a rincorrere chiunque, ha stravolto le gerarchie della passata stagione (giocava più di lui Zielinski, ad un certo punto), è diventato «centrale» nelle coperture, nel forcing e pure nell’attacco dello spazio. Però, rispetto a Callejon, ci rimette qualcosa: ha giocato seicentosessanta minuti in meno, pur avendo raccolte l’egual numero di gare.
Fonte: CdS
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