N OVELLINO.«Ci siamo fatti rimontare perché non siamo stati attenti, commettendo una leggerezza nell’azione sfruttata dal Cesena per pareggiare. Sicuramente non perché ho effettuato un cambio nel recupero. Sono molto arrabbiato nel sentirmi dire certe cose: se non effettuavo il cambio e prendevamo gol, qualche altro professore veniva a dirmi che non avevo sfruttato quella possibilità. Basta, qui si vuole fare continuamente polemica, se qualcuno ha qualcosa da censurare, venga a dirmelo in faccia. Piuttosto, perché non si esalta la grande prestazione dell’Avellino?», domanda Novellino che è un fiume in piena, convinto che la sua squadra sia stata nuovamente penalizzata nel risultato nonostante una prova da incorniciare.
In realtà è stata la partita perfetta: Avellino determinato e bene impostato in fase offensiva, Cesena altrettanto organizzato in quella difensiva. Una gara destinata a concludersi in parità, magari senza reti. Dopo il gol di Moretti su rigore, c’era stato un urlo liberatorio da parte di tutti, era tornata la voce pure ai tifosi che avevano solidarizzato con due ultras bolognesi arrestati (rispetto della legge: no, eh?). Quindi la doccia fredda finale e l’affannosa ricerca del perché e del percome di quell’ennesima rimonta, fino a individuare in Novellino il colpevole. Il tecnico non ci sta: «Abbiamo giocato una grandissima partita. Ce l’abbiamo messa tutta, anche senza il sostegno del pubblico, e nessuno può dire che non avremmo meritato di vincerla. Non vado a cercare alibi, sono pronto a prendermi responsabilità e colpe ma stavolta no. Potrei parlare delle assenze ma non lo faccio, della difficoltà di avere cambi disponibili. Ho inserito Falasco che non stava bene e ha risposto con una prova eccellente. Ho chiesto ad Ardemagni di giocare e l’ho tenuto in campo fino a quando abbiamo segnato: era completamente cotto, l’ho sostituito per avere un elemento fresco. Ho ritenuto che con De Risio potuto gestire quei minuti finali. Mi dispiace davvero con tutto il cuore di non aver vinto ma ancora di più essere ritenuto lo scemo del villaggio, accusato di avere fatto la sostituzione che ha fatto allungare il tempo di recupero», ha detto il tecnico che ha poi voluto analizzare i momenti finali. Ed è emerso che, dopo il rigore trasformato da Moretti al 46’03”, l’arbitro dice: adesso iniziano i 5′ di recupero già segnalati. Aggiungendo i 30″ per la sostituzione, la partita doveva finire al 51’33” ma il cronometro in tv indica che Cesena ha segnato al 50’53”. «Colpa mia o della sfiga?», l’interrogativo finale di Novellino.
Fonte: C dS