Il cambiamento spesso non è facile da accettare e il VAR lo è. Paolo Silvio Mazzoleni, arbitro di lunga esperienza, invece, si dice d’accordo con l’aiuto della tecnologia. Lo ribadisce ai media presenti all’evento Amici dei Bambini a Milano. Dichiarazioni a RMC Sport e TMW. Si parte, ovviamente, dal VAR: “Non sta a me giudicare, noi lavoriamo per fare un lavoro importante. Il VAR non è stato una novità da poco, l’anno scorso si è lavorato a fari spenti e quest’anno accesi. Credo che gli arbitri italiani si siano fatti trovare pronti, il cambiamento può essere utile per evitare polemiche”.
Vi sta aiutando in questo senso?
“Per fortuna non ci fermiamo alle polemiche. C’è tanto su cui migliorare. Ma quante volte in carriera vorrei aver avuto il VAR? Abbiamo iniziato quest’anno, dobbiamo e possiamo migliorare”.
Riduce il ruolo dell’arbitro?
“No, in mezzo al campo è sempre l’arbitro che prende le decisioni. In casi esasperati, in cui l’occhio umano può commettere un errore, ha un’ancora di salvataggio: non è poco”.
I giocatori vi stanno dando una mano?
“Devo dire di sì. Anche confrontandomi coi colleghi penso che i calciatori abbiano capito e accettato il cambiamento. È un progetto che non hanno voluto solo gli arbitri: per un calcio migliore dobbiamo lavorare tutti insieme”.
Il protocollo italiano sarà seguito come modello altrove?
“Sarebbe presuntuoso dire di sì. Però penso che una carta vincente sia stato quella di puntare su Roberto Rosetti”.
Sarebbe utile far parlare gli arbitri?
“Io fortunatamente sono un po’ anziano ma vorrei arbitrare ancora: la decisione non spetta a me. Gli arbitri non hanno nulla in contrario a parlare, personalmente non lo farei nel post-partita, perché c’è comunque l’adrenalina della partita. A bocce ferme, però, gli arbitri non hanno alcun problema a confrontarsi, se porta a evitare polemiche”.
Si divideranno i ruoli tra arbitro in campo e VAR?
“Anche questa è una decisione che non spetta a me. Noi stiamo lavorando per essere il più precisi e preparati possibile sia in campo che al VAR. Sono due ruoli diversi, ma è tutto in itinere: a fine anno si tireranno le somme e poi si valuteranno eventuali modifiche o migliorie”.
Pensa sia giusto che il pubblico possa vedere in diretta allo stadio ciò che vede l’arbitro?
“Io dico che avrei voluto tante volte il VAR, mi sembrava allucinante che in presa diretta tutto il mondo tranne l’arbitro sapesse di un chiaro errore. Io sono molto contento di poter vedere un mio errore, o qualcosa di anomalo che succede durante una mia partita”.