Tutto come un anno fa, invece, per quanto riguarda il rendimento di Dries Mertens, il capocannoniere del Napoli, l’uomo in grado di fare la differenza insieme ai suoi due compagni di reparto, Callejon e Insigne. Nello scorso campionato, dopo 22 partite, l’attaccante belga aveva sommato gli stessi gol di adesso, ovvero 13, chiudendo poi il torneo con 28 reti, una cifra sorprendente per la sua prima volta da centravanti. Da due partite, è ritornato a essere infallibile: 1 gol all’Atalanta e 2 al Bologna che sono serviti per sbloccarlo dopo un lungo periodo di astinenza. Il suo sarebbe potuto essere un caso se lui e Maurizio Sarri non avessero avuto l’intelligenza di saper gestire il momento negativo, al di là delle preoccupazioni espresse dalla critica. In effetti, prima del gol all’Atalanta, Mertens non segnava da 9 partite, l’ultima prodezza l’aveva realizzata al San Paolo, contro il Sassuolo, il 29 ottobre scorso. Poi, più niente, se non una serie di occasioni fallite e un momento di stanchezza che non è bastato, però, a farlo demordere.
Fonte: Gazzetta