Approfondimento di R. Muni: “I guastafeste”

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Il Napoli ha risposto presente nella partita contro il Bologna e lo ha fatto con tre gol in risposta allo spauracchio bianconero. Grazie al successo in rimonta, griffato Dries Mertens, gli azzurri si sono confermati primi della classe, sebbene con il minimo vantaggio sulla Juve seconda in classifica, dopo 22 giornate di campionato. Considerato lo score incredibile di 57 punti, frutto di 18 vittorie, 3 pareggi ed 1 sola sconfitta, nei salotti televisivi del pallone bisognerebbe rendere ai Sarri’s boys il giusto merito e parlare della grandissima impresa che stanno compiendo, soprattutto se si considera che la squadra azzurra sta lottando alla pari con i pluridecorati campioni in carica e che dietro la coppia di testa c’è un solco di distanza giunto a doppia cifra. Mertens, Hamsik- Napoli-BolognaPer una volta, mi trovo d’accordo con le parole di Massimiliano Allegri, tecnico juventino, che ha sottolineato come, di solito, con un cammino del genere il vantaggio sulla seconda sarebbe di sette o otto punti. Merito ad entrambe le squadre in lotta per il tricolore, con un plauso particolare per gli azzurri, oggettivamente meno attrezzati dei bianconeri per restare ai vertici del calcio italiano. Il Napoli primo in classifica, viceversa, sembra infastidire opinionisti e addetti ai lavori, tanto da focalizzare l’attenzione esclusivamente su sviste arbitrali (…o presunte tali…) a favore della squadra azzurra. AllegriCon grande abilità, alcuni episodi vengono taciuti, alcune immagini vengono ritoccate quanto basta per ingannare la platea degli spettatori, con il solo scopo di affermare che il Napoli è primo in classifica grazie alla benevolenza della classe arbitrale. E pensare che Mazzoleni, arbitro di Napoli-Bologna, viene ricordato tra i tifosi napoletani per gli episodi di Pechino…sic! Qualcuno, in maniera provocatoria, ha definito il Napoli guastafeste di coloro che avrebbero voluto celebrare i 40 anni di Gigi Buffon, campione di livello assoluto, con la sua squadra in testa alla classifica e lanciata verso il settimo scudetto consecutivo. Una situazione che sta degenerando verso un livello di sgradevolezza senza precedenti, una situazione a metà tra il grottesco e l’arrogante. Koulibaly, Nap-Bolo-Viceversa, come altro definire chi ha sentenziato che il presunto fallo di mano di Koulibaly è ‘abbastanza rigore’? Un fallo si commette oppure no ed il K2 il braccio sul pallone non lo ha mai impattato. E che dire delle accuse all’arbitro Mazzoleni di aver sbagliato tutto, mosse dal suo stesso fratello? Nell’epoca del web, chiunque si sente in dovere di esprimere la propria opinione ma, dando forma al proprio pensiero viene spesso fuori il nulla assoluto. Le partite mancanti sono ancora 16, un visibilio considerando l’aria viziata che avvolge il pallone italiano, quello che non parteciperà ai prossimi mondiali. I capri espiatori del fallimento della nazionale sono stati individuati ed allontanati ma non sarà sufficiente per risolvere i problemi causati, in larga parte, dall’appiattimento del nostro campionato, da oltre 25 anni di proprietà esclusiva delle tre squadre a strisce, campioni non sempre soltanto grazie ai loro meriti. In fondo, il clima rovente che si è creato attorno al Napoli è il risultato della combinazione tra la tendenza dell’ultimo quarto di secolo e la subcultura circa l’unità nazionale…che non c’è! Il Napoli ha tutti gli occhi puntati addosso, in molti non aspettano altro che la caduta della nostra squadra del cuore. La situazione sembra molto più viziata rispetto a due anni fa ed i nervi dei Sarri’s boys sono messi a dura prova. Guai ad abbassare la guardia, guai a sottovalutare l’avversario di turno a cominciare dal prossimo, il Benevento e guai ad avere il benché minimo calo di concentrazione. Stiamo facendo qualcosa di straordinario ma potrebbe non essere sufficiente. Avanti Napoli, Avanti!

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni
@riccardomuni
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