Sarri ai microfoni de Il Mattino: “Mertens? Lui ci dà sempre un senso della bellezza. Io adoro Bob Marlej!”
Maurizio Sarri. Da qualche settimana sembra un gattone col topolino tra le grinfie. Sarà l’aria pulita della vetta della serie A, sarà la sua personale sindrome da accerchiamento che si trasforma in energia positiva: sentirsi soli contro tutti e trarne la forza per sfidare il mondo. Il segreto dell’ultimo Napoli, nel pomeriggio in cui più de gioco poté il carattere. «In ogni caso a me Bob Marley piaceva pure…» dice riferendosi al fotomontaggio ironico a lui dedicato dal quotidiano Tuttosport.
Sarri, Donadoni si lamenta per l’arbitraggio. Parla di sudditanza nei confronti delle grandi come il Napoli.
«Io quando ero a Empoli ho subito qualche torto contro una grande squadra e lì questa impressione l’ho avuta pure io ma da quando sono a Napoli non penso di aver mai avuto vantaggi o di essere stato favorito».
Neppure ieri, come lamenta il Bologna?
«Prima o poi dovremo fare un Var tridimensionale… Dal campo a me sembrava rigore ed espulsione di Masina. E Koulibaly? Mica può far sparire la mano? Certo, guardando l’azione in tv, l’intensità del fallo di Masina è minore di quella che si vede a velocità normale. Ma se sono l’arbitro e vedo la mano addosso sull’avversario io do il rigore. E in ogni caso degli arbitri avremmo dovuto cominciare da sabato sera…».
Ha nuovamente parlato con Verdi?
«Io l’ho sentito trenta secondi e gli ho solo chiesto se per caso tra i motivi per cui non veniva qui c’entravo io. Punto e basta. L’ho rivisto dopo la partita e mi ha detto che teme uno stiramento».
Siete pronti alla volata con la Juventus?
«Io più che alle volate, sto pensando a lavorare con il gruppo in questo periodo per dare più carico alla squadra. Questo lo paghiamo in termini di brillantezza. Come contro il Bologna».
Ieri un po’ di sofferenza, non trova?
«Il nostro obiettivo è la bellezza, perché è l’unica strada che ci può portare a fare risultato. L’organizzazione ci garantisce solidità, che altrimenti non avremo. A noi piace vincere 3-1. A noi piace divertirci e divertire. Se poi corrisponde ai risultati ci fa piacere».
Non ha anche di maggiore concretezza?
«Se volevo lavorare rimanevo in banca, io mi voglio divertire. Se la squadra non si esprime come dico io non mi diverto».
Giocare dopo la Juventus è stato un problema?
«Io non dicevo se era meglio o peggio. Mi piaceva avere in questo momento più equità. 9-0 in questo periodo della stagione mi sembra strano. Magari 6-3 lo capivo perché la Juve ha la Champions… 7-2 sarei rimasto perplesso ma 9-0 è una possibilità su qualche milione. Non ci resta che giocare e vincerle. A me la risposta non è piaciuta: perché se non se rendono conto, possono fare danni».
La prova di Mertens?
«Lui ci dà sempre un senso della bellezza. Che è quello che inseguiamo ogni volta che scendiamo in campo. Purtroppo in una stagione lunga e piena di partite, con l’infortunio di Milik, ha pagato qualcosa. Sta rientrando ai suoi livelli».
C’è uno striscione che vi invita a osare, riferendosi allo scudetto.
«Oseremo? Se c’è da rischiare andiamo persino contromano in autostrada (ride, ndr). Osiamo per natura, conosciamo solo un modo per vincere: attaccare. Abbiamo osato anche con Real e Manchester City».
Si aspetta l’arrivo di Politano?
«Mi sembra inutile parlare di mercato. Il ragazzo ha giocato 16 ore fa col Sassuolo, non so a che punto è la trattativa e se c’è una trattativa. Io prenderei Sané e Sterling dal Manchester City ma credo che tutti vorrebbero quei due, non solo io. Il mercato è qualcosa di diverso, mille componenti differenti. Io spero solo di recuperare Ghoulam e Milik il prima possibile».
Ma a lei piace?
«Beh, a me piacciono di più le donne… Ma per caratteristiche devo dire di sì».
Perché Machach neppure in panchina?
«Perché non sappiamo ancora se resta o no. E se gioca anche un minuto non può andare più da nessuna parte».
Il duello con la Juventus continua?
«Noi manteniamo i piedi per terra. L’obiettivo della società è la qualificazione alla Champions».
Fonte: Il Mattino