Stessa partenza, dal basso. Nessuno dei due è nato professore, diciamo però che Sarri è partito dalle asticelle, dalle elementari, seconda categoria dilettanti di Stia, Allegri dalle medie inferiori, dalla Serie C2 di Agliana. E ci ha messo molto meno del collega napoletano ad arrivare in A. Ma in comune hanno una caratteristica che è il fondamento delle loro carriere: non hanno mai dimenticato le origini, anzi, le hanno trasformate nella loro forza, la loro energia. Quello che hanno imparato sui campi sconosciuti della Toscana li accompagna ancora oggi, frequentatori dei più grandi stadi d’Italia e d’Europa. Hanno mille difetti, ma la spocchia no, proprio no.
Fonte: CdS