«Erano anni che non mi divertivo così, le altre partite ormai mi annoiano». Dipendenza dal Napoli, overdose di bellezza grazie ad una squadra che è facilmente riconoscibile in giro per le tv. Giovanni Francini, campione d’Italia nella stagione 1989/90, s’illumina parlando del Napoli, lo fa da ex e ancora da tifoso, si sente partecipe dei sentimenti di una città che – dice – «merita lo scudetto». Dice la sua aiicrofoni de Il Roma:
Perché non guarda le altre partite? «Perché mi annoiano, ormai non regge più il paragone col Napoli. E non lo dico solo da tifoso, ma da amante di questo sport. Erano anni che non mi divertivo così tanto a vedere giocare una squadra. Il Napoli di Sarri è uno spettacolo e il merito è soprattutto dell’allenatore che sta svolgendo un lavoro incredibile».
Quale? «Ha dato un’idea di calcio precisa ad un gruppo di giocatori che lo seguono assiduamente, convinti di quello che fanno. Il Napoli ha una forte identità e la trasferta di Bergamo, che era uno scoglio importante da superare e della quale avevo grande timore, ha confermato i progressi della squadra. Tutti i calciatori sono convinti dei propri mezzi e la consapevolezza mentale può essere un fattore determinante in vista della volata scudetto».
Questa stagione come la vostra? «Non percepisco paragoni o segnali in tal senso. Di sicuro vincere così tante gare in trasferta è un bel segnale. Il Napoli sta battendo record su record, ci sono tutti i presupposti per vincere. Lo scudetto sarebbe un premio meritato per tutti: per i tifosi, per la città, per questa società e ovviamente per i giocatori e l’allenatore».
Sarà lotta a due con la Juventus: cos’ha in più il Napoli? «L’espressione di calcio è decisamente più bella, non ci sono dubbi. La Juve riesce sempre a fare almeno un gol perché ha tanti campioni, ma come idea di gioco non ci sono paragoni».
E allora, campioni a parte: cos’ha in più la Juventus? «La rosa è più ampia e profonda. Quante volte Allegri, senza contraccolpi, ha rinunciato a Dybala? Ha talmente tanti giocatori, tutti di grande valore, da poter permettersi più rotazioni. Il Napoli ha meno risorse ma è anche stato sfortunato, avendo perso due giocatori come Milik e Ghoulam che potevano far rifiatare qualcuno quando gli impegni si accavallavano. Mertens, ad esempio, è stato costretto a giocarle tutte. Eppure, nonostante ciò, il Napoli resta primo in classifica grazie ad un cammino strepitoso in campionato».
A sinistra sta crescendo Mario Rui. Che terzino è? «A me è sempre piaciuto, certo all’inizio ha pagato qualcosa dal punto di vista fisico, ma quando è cresciuto di condizione ha dimostrato il suo valore. Per fortuna c’era lui, dopo l’incidente di Ghoulam».