Nel 1952, Achille Lauro, presidente del Napoli, si presentò alle elezioni per sindaco della città. Usando la squadra di calcio per raccogliere consensi elettorali, chiese all’allenatore Monzeglio quale fosse il più forte giocatore da prendere. Ideò lo slogan “Un grande Napoli per una grande Napoli”. Monzeglio gli segnalò il centravanti svedese Hasse Jeppson che giocava nell’Atalanta. Lauro dette appuntamento al presidente del club bergamasco, che era il senatore democristiano Daniele Turani, all’Hotel Excelsior di Roma. Vi si recò con l’amico Antonio Limoncelli che portò una valigia nella quale c’erano 10.500 banconote da diecimila lire. In totale 105 milioni, cinque milioni più di quanto aveva chiesto il presidente dell’Atalanta per cedere Jeppson al Napoli. Lauro divenne sindaco con 300mila voti di preferenze. Il Napoli di Jeppson si piazzò al quarto posto, sei punti sotto l’Inter campione d’Italia, e realizzò 53 gol (14 dell’attaccante svedese).
Fonte: Il Mattino