Var, «nascosto» il video del fallo di Bernardeschi. Ma si parla di Mertens

Il confronto I vertici arbitrali incontrano gli allenatori di serie A e i giornalisti ma il clamoroso mani dello juventino viene soltanto sfiorato nel dibattito

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C’era l’audio di Mariani che parla con Doveri durante Crotone-Napoli e urla la sua convinzione: «Mertens ha il braccio troppo attaccato al corpo, non è rigore!». Insomma, Mariani vede il tocco, ma è certo che non merita di essere punito con il penalty per mancanza di volontarietà. Dunque, ritiene di non dover ricorrere all’occhio tecnologico. Rizzoli, invece, non fa ascoltare quello che pur deve essere stato uno scambio di pareri interessante tra Calvarese e Banti dopo il fallo di mano di Bernardeschi in Cagliari-Juventus. Nulla sarebbe cambiato, per carità, ma la lezione del designatore Nicola Rizzoli e di Roberto Rosetti, supervisore del progetto sulla video assistenza, sembra decisamente privo di qualche pagina interessante. Ma tant’è. Rizzoli fa riferimento all’episodio del Sant’Elia dicendo «non abbiamo le immagini» (probabilmente intendeva gli audio dell’arbitro e del Var) e alla fine arriva alla conclusione: «In entrambe le situazioni – dice considerandole simili – mancando degli elementi, le cose potevano essere fatte meglio: l’arbitro doveva andare a verificare di persona la situazione del fallo di mano, senza dover attendere il Var. Ed è quello che dovrà fare ogni volta che ci sarà una zona grigia», spiega ancora Rizzoli.
Per la prima volta vengono fatti ascoltare le conversazioni tra arbitri in campo e cabina di regia del Var (oltre all’episodio di Mertens, viene sentita anche la registrazione di Rocchi che prima concede il rigore alla Lazio per il mani di Skriniar nella gara con l’Inter e poi lo cancella dopo aver visto il Var) ed è un peccato che non siano emerse le frasi e le considerazioni degli arbitri di Cagliari, anche perché probabilmente si tratta dell’episodio che più di tutti ha fatto traballare le certezze di tutti sul Var. Invece, l’Aia ha deciso di tenerlo per sé.
«Non c’è un solo arbitro che non ha cuore e non crede a questo progetto», ha spiegato Nicola Rizzoli, designatore arbitrale di serie A. Lo ha ribadito anche nel corso dell’incontro che si è tenuto in mattinata con gli allenatori. Solo quattro gli assenti e tra questi Di Francesco e il solito Sarri. Figurarsi se il tecnico del Napoli rinunciava un allenamento per andare alla riunione tecnica organizzata dagli arbitri con gli allenatori della serie A per fare il punto sul Var al giro di boa della stagione. Macché: uno che non va neppure a Nyon a godersi il suo momento d’oro per prendere parte alla riunione dei tecnici d’Elite d’Europa (quella a cui prendono parte Mourinho, Guardiola, Zidane, Klopp e così via dicendo) e che affida al ds Giuntoli il compito di ritirare al gala dei calciatori il premio come miglior allenatore del passato campionato, neppure avrà mai preso in considerazione l’idea di dare forfait a ben due sedute di allenamento a Castel Volturno per discutere di Var con arbitri e colleghi.
Sarri non è mai stato particolarmente critico con questa innovazione. Ha sempre mostrato qualche perplessità «perché toglie entusiasmo e spontaneità». Al suo posto c’era il fidatissimo Simone Bonomi che ha ascoltato, al fianco di Allegri, Spalletti, Inzaghi e Giampaolo le spiegazioni di Rizzoli, Nicchi e Rossetti. «Ad oggi ci sono risultati positivi ma i margini di miglioramento sono molto ampi perché qualche errore è stato commesso». «Io invece resto contrario, è una tecnologia a cui sono contrario, l’ho ribadito ma abbiamo analizzato i dati e sta andando bene, sta aiutando il calcio ed è giusto andare avanti», ripete Simone Inzaghi.

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Fonte: Il Mattino

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