Bonacini (Pres. Carpi): «Si vedeva che Verdi aveva talento. Potendo vi ruberei Insigne»
Il patron del Carpi Bonacini nel 2016 prese l’esterno dall’Eibar: «Simone pronto per una big, si conquisterà il posto»
Al settimo cielo e poi più in basso, in attesa di potervi ritornare. La carriera di Simone Verdi, partito dalle giovanili dal Milan, ha
conosciuto il calcio autentico e poi l’ha perso di vista: a 22 anni il primo gol in Serie A con la maglia dell’Empoli (proprio al San Paolo, contro il Napoli di Benitez), poi l’esperienza in Spagna, all’Eibar, infine il trasferimento al Carpi, la ricerca costante di un equilibrio che troverà, pochi mesi dopo, solo a Bologna. «Di Verdi ho un ottimo ricordo », spiega Stefano Bonacini, presidente del Carpi, che se l’è goduto sei mesi appena e neppure del tutto, perché un infortunio condizionò la sua avventura che, comunque, impreziosì con tre gol in otto partite.
Simone Verdi al Carpi: com’è andata? «Arrivò da noi a gennaio del 2016 dall’Eibar, era un po’ giù di forma, si impose da titolare ma poi si fece male e rimase fuori per oltre quaranta giorni. Purtroppo non siamo riusciti ad apprezzare del tutto le sue qualità, ma si vedeva avesse grandi numeri e fosse un giocatore di grande valore ».
Un giocatore di valore che ora è corteggiatissimo dal Napoli: è il momento giusto per fare il definitivo salto di qualità? «Secondo me Verdi è pronto per il Napoli, nel senso che ha caratteristiche che vanno a sposarsi sia col gioco di Sarri che col livello raggiunto dalla squadra. Ovviamente sarà dura per tutti rubare un posto da titolare ad Insigne, Mertens e Callejon, però Verdi se la può giocare tranquillamente ».
Il Napoli attende il suo “sì” da un bel po’ di tempo. Perché così tanti dubbi? «Non lo conosco benissimo da poter dire quale siano i suoi pensieri, ma so che quello tra Bologna e Napoli è un passaggio importante, una scelta da ponderare bene. Verdi ha 25 anni, è nel pieno della propria maturità. Chiunque avrebbe dei dubbi…».
In attesa di Verdi, il ds Giuntoli lavora tanto scovando diversi parametri zero in giro.... «Lo so, e vi avevo avvertito: Giuntoli è un grande direttore sportivo, uno dei più bravi. Guarda tante partite, di qualsiasi campionato, ed è per questo che conosce tantissimi giocatori».
Continua a sentirlo? Quali sono i vostri rapporti? «Ottimi, come sempre. Ci siamo sentiti per gli auguri di Natale, tra di noi c’è una profonda amicizia e grande rispetto, ma ormai lavoriamo in dimensioni totalmente differenti e, professionalmente, ognuno sta andando per la propria strada: il Napoli lotta per lo scudetto, noi siamo in Serie B. Ma la stima nei suoi confronti resterà sempre la stessa».
Operazioni di mercato col Napoli a gennaio? «Direi proprio di no. Ora pensiamo a qualche uscita, poi vedremo a fine mercato se ci saranno delle occasioni. Ma, per ovvi motivi, prettamente economici, non posso permettermi nessun giocatore del Napoli».
E se potesse sognare? «Vi “ruberei” Insigne». Perché proprio Insigne? «Perché è italiano e poi perché è il più forte di tutti».
Fonte: Il Roma