Mario Mazzoleni (ex arbitro): “Il VAR va usato come supporto. Il tocco di mano di Bernardeschi più visibile di quello di Mertens”
L’ex arbitro, Mario Mazzoleni, dopo le critiche e i recenti episodi arbitrali dice la sua a proposito del VAR. Mazzoleni da sempre favorevole alla tecnologia a supporto degli arbitri, ha parlato al “Roma.
Il fallo di mano di Bernardeschi continua a far discutere. Secondo lei è rigore? «Non c’è alcun dubbio, andava fischiato sicuramente il tocco di mano è evidente, c’è poco da discutere. Il braccio è staccato dal corpo, la palla è indirizzata verso la porta. Anche se non c’è volontarietà, il braccio occupa una porzione di campo. E non permette alla palla di continuare nella sua direzione. Anche perché non è la palla che va verso il braccio, ma il contrario, è il braccio che va verso il pallone».
Ancora una volta la Juventus al centro delle polemiche. «Non voglio entrare nella polemica sulla sudditanza e i favoritismi.
Voglio limitarmi ai giudizi tecnici sugli episodi. Per esempio, posso dire, che fu grave anche l’errore di Doveri per il fallo non fischiato in Torino-Juventus.
Però i bianconeri avrebbero vinto tranquillamente con il Torino anche senza quell’episodio del secondo gol. Così come probabilmente avrebbe vinto anche contro il Cagliari. Io giudico negativamente il Var non solo per la Juve, ma per tutto il campionato».
Qualcuno ha paragonato il tocco di mano di Bernardeschi a quello di Mertens a Crotone. Sono due episodi comparabili? «Il tocco di mano c’è, anche lì l’arbitro commette un errore. A mio modo di vedere sono entrambe falli di mano sanzionabili.
Ma il tocco di mano di Bernardeschi a Cagliari è molto più facile da vedere dal campo. Rispetto a quello di Mertens a Crotone».
Si è discusso tanto sull’utilizzo del Var anche in questa occasione, lei cosa ne pensa? «La mia posizione è sempre stata favorevole all’uso del supporto elettronico.
Che però va utilizzato come supporto e non deve diventare l’elemento determinante nel giudizio di alcuni episodi. Sono sempre stato favorevole all’uso della tecnologia, ma non come si sta usando ora.
In questo modo, invece di avvantaggiarla, sta penalizzando la categoria degli arbitri. Creando dei danni irreparabili.
C’è un appiattimento verso il basso. Non c’è più nessuno che decide. I guardalinee non assumono decisioni anche per situazioni abbastanza semplici.
Di fatto il Var sta funzionando come uno scaricabarile. In una categoria che negli ultimi anni sta dimostrando poca personalità. E con questo strumento sta sparendo del tutto».
In cosa si concretizzano i problemi del Var sul campo? «Ho visto episodi facilmente giudicabili dal campo che non vengono giudicati. E si aspetta il supporto del Var. Penso ad esempio alla partita Milan-Atalanta in cui è dovuto intervenire il Var. Che ha annullato un gol ai rossoneri in una situazione semplicissima da valutare. Gli arbitri devono assumersi le responsabilità delle scelte».
Un altro anno difficile per gli arbitri. «La situazione si sta facendo abbastanza complessa e siamo solo al mese di dicembre-gennaio. A marzo credo che ci sarà il boom di episodi negativi. E quindi a fine campionato mi auguro che il Var torni alla Playstation. E l’arbitro e gli assistenti tornino davvero a decidere sugli episodi».