È lungo l’elenco degli azzurri che hanno visto crescere le loro quotazioni in questi mesi. Koulibaly, tra i migliori difensori al mondo, ha una valutazione sui 70 milioni perché è clamorosamente cresciuto sotto la guida di Sarri. «Nei primi tempi è stato difficile seguirlo perché dovevo imparare a seguire la palla e non l’avversario, ma poi…». Kalidou non ha una clausola rescissoria, può svincolarsi per 35 milioni. Per una cifra leggermente inferiore – 28 – si libera Mertens, il vero capolavoro di Sarri, riuscito a trasformare un esterno in ballottaggio con Insigne in una prima punta intoccabile. E poi Jorginho, regista arrivato in Nazionale, e Allan, che da mediano di quantità si è trasformato in elemento prezioso nelle due fasi e nella ricerca del gol. Quanto a Hysaj e Zielinski, il tecnico prosegue nel lavoro cominciato ad Empoli quando entrambi erano ragazzini. Sarri, alla fone, si dimostra un allenatore aziendalista perché fa crescere il valore dei suoi calciatori. L’unica volta in cui ha parlato di mercato, lo ha fatto citando Verdi. Chiuso il mercato di gennaio, potrebbe riprendere il tormentone sul contratto del tecnico, che può svincolarsi in primavera dietro pagamento della clausola di 8 milioni. De Laurentiis ha già manifestato l’intenzione di portare avanti il sodalizio e aspetta un segnale dall’allenatore affinché il progetto vada avanti. Un tecnico è bravo non soltanto se fa giocare bene calciatori forti ma soprattutto se ne accresce il valore sul campo e dunque sul mercato: quanto fa Sarri, un perno di questo vincente progetto.
Fonte: Il Mattino