Torna in t.v. Holly e Benji che sarà a tinte azzurre
Il 2017, come ultimo regalo a pochi giorni dalla sua conclusione, ha lasciato tanti fan con una notizia del tutto inaspettata: a distanza di 15 anni dalla sua ultima riedizione, Holly e Benji – Capitan Tsubasa in lingua originale – torna in TV. L’anime giapponese che dal lontano 1986 ha appassionato generazioni di futuri calciatori proverà a ripetere il successo ottenuto per più di trent’anni, sfondando le porte anche e soprattutto delle case italiane, dove ha sempre raccolto un seguito fuori dal comune. Dal prossimo anno potremo ammirare ancora una volta le gesta dei due protagonisti e dei loro compagni d’avventure, come anche di qualche ospite d’eccezione dal reale mondo del calcio, che ieri potevano essere Baggio e Rivaldo, e domani magari saranno Cristiano Ronaldo e Messi. Proviamo a trovare allora i naturali eredi di quella fortunata generazione nipponica nella nostra Serie A attuale, dove gli eroi che inneggiamo tutte le domeniche potrebbero improvvisamente dover affrontare campi interminabili e leggi fisiche completamente stravolte.
Benjamin Price/Gianluigi Buffon – Se si parla del portiere titolare del New Team e della nazionale giapponese, non si può non creare un parallelo con il capitano della Juventus e della nazionale. Certo, il numero 1 bianconero non ha mai indossato un cappellino che sprizzasse ego da tutti i pori, ma quanto fatto negli ultimi vent’anni tra i pali ricordano tanto l’imbattibile Benji, soprattutto se si considera l’esperienza in Germania, dove il nostro Gigi nazionale qualcosina è riuscito a vincere grazie anche alle sue parate decisive.
Oliver Hutton/Dries Mertens – A mani basse la sorpresa più grande dello scorso campionato, quando Sarri lo ha reinventato centravanti sconvolgendo gli equilibri della Serie A, si ritrova ad affrontare il paragone più complicato con il protagonista assoluto. Non avrà la maglia numero 10 sulle spalle – cosa oltretutto impossibile a Napoli – ma i colpi ad effetto del belga strizzano l’occhio a Holly, come nel folle pallonetto che ha punito Strakosha ad inizio stagione.
Tom Becker/Lorenzo Insigne – Chi se non il numero 24 azzurro poteva essere il partner migliore nella rinascita della Coppia d’Oro del New Team? Cresciuto esponenzialmente anche lui nella gestione Sarri, in cui ha raggiunto la massima maturità, Insigne non può che prendere il ruolo di Tom Becker, considerando quanto il tiro speciale di quest’ultimo – il Boomerang shot – ricordi il fiore all’occhiello del repertorio del napoletano, specializzatosi ormai nella conclusione “alla Del Piero”.
Mark Lenders/Mauro Icardi – Bad Boy solo all’apparenza come l’argentino, Lenders è per distacco il centravanti più devastante della nazione del Sol Levante, dove a suon di gol guida prima la Muppet e poi la Toho verso le finali nazionali. Allo stesso modo Icardi, superato nell’ultima giornata in testa alla classifica marcatori, è ormai riconosciuto come leader e trascinatore dell’Inter terza in classifica. Mark proverà a sua volta il grande salto nella nostra Serie A, ma il primo impatto con la stadio della Juventus è decisamente diverso da quello di Maurito, autore di una doppietta con la Sampdoria. A questo punto, siamo in fremente attesa che il capitano nerazzurro sfoderi il celebre Colpo della Tigre.
Ed Warner/Samir Handanovic – Come Lenders poteva fare affidamento su un fenomeno assoluto come Warner tra i pali, così Icardi può dirsi decisamente tranquillo di avere alle sue spalle Handanovic, di diritto tra i migliori numeri 1 del panorama mondiale. È improbabile vedremo mai il serbo volare da un palo all’altro per compensare una deviazione improvvisa, ma non sono poche le situazioni in cui grazie ai suoi riflessi eccezionali ci si chiede se non possegga poteri da cartone animato.
Karl Heinz Schneider/Ciro Immobile – Capelli biondi, occhi di ghiaccio e letale sotto porta come nessun altro, il Kaiser sembra essere la premonizione animata del bomber laziale, che si è preso nella giornata di ieri prepotentemente il primato nella corsa alla scarpa d’oro. Ad aumentare ulteriormente i paragoni tra i due c’è anche l’esperienza in Bundesliga, dove il primo ha vestito le maglie di Amburgo prima e Bayern Monaco poi, mentre Immobile fa valere dalla sua l’annata al Borussia Dortmund. Anche se c’è da ammettere che l’attaccante di Torre Annunziata non è ancora riuscito ad infortunare nessun portiere con la semplice potenza del suo tiro.
James e Jason Derrick/Cuadrado e Costa – Quando si parla di acrobazie che sconvolgono qualsiasi cosa vi abbiano insegnato sulla gravità, non possono non venire in mente i gemelli più famosi della storia degli anime. Nella loro versione decisamente più umana si candidano a loro successori i due funamboli bianconeri, alla costante ricerca del colpo ad effetto che lasci a bocca aperta avversario e pubblico. Unica differenza? I Derrick non possono giocare separati, mentre Allegri in questa stagione difficilmente è partito con entrambi i suoi esterni contemporaneamente.
Julian Ross/Marek Hamsik – Tralasciando ovviamente i problemi fisici del Principe dal cuore di cristallo – risolti durante il corso della trama per permettere il suo ritorno in campo – il suo corrispettivo nella nostra Serie A non può che essere il capitano azzurro. Hamsik, così come Ross nella sua Mambo, è il trascinatore morale oltre che in campo del Napoli da ormai 11 lunghe stagioni, in cui sta macinando record su record, ultimo quello di gol strappato a Diego Armando Maradona.
Philip Callaghan/Kostas Manolas – Nonostante i due gol subiti ieri dall’Atalanta abbiano fatto perdere alla Roma lo scettro di difesa meno battuta del campionato, è indubbio che l’atteggiamento difensivo dei giallorossi in questo girone d’andata sia stato straordinario. Buona parte del merito, anche grazie al lavoro di Di Francesco, va dato al difensore greco, quasi partente in estate per accasarsi allo Zenit e ora colonna portante della fase difensiva romana. A chi paragonarlo quindi, se non al miglior difensore del Giappone, quel Philip Callaghan da sempre spina nel fianco dei vari Hutton, Becker e Lenders?
Rob Denton/Papu Gomez – Genio sregolato dall’indiscusso valore, Rob Denton può essere paragonato sicuramente alla folle stella dell’Atalanta, che dallo scorso anno sta illuminando il nostro campionato come non mai. In Italia Denton ha vissuto mille peripezie per riuscire a trovare un posto prima nella primavera dell’Inter e poi nell’Albese in serie C, magari spostandosi di qualche chilometro in direzione Bergamo avrebbe avuto un destino glorioso simile a quello del Papu. Altro punto in comune? L’adorazione smisurata verso Holly Hutton, come dimostra la fascia da capitano indossata da Gomez lo scorso anno.