Si aspettava di più da tutti, anche perché era la prima uscita da campioni d’inverno. E gli brucia l’eliminazione, anche se di certo non si strappa le vesti per essere uscito dalla Coppa Italia. «Che razza di secondo tempo abbiamo giocato?», ha urlato ai suoi nel ventre del San Paolo. Detto da un toscano però, ovvero con i razzi accesi, con schiettezza, forza. «Ho visto una Napoli con la testa sulle nuvole», la frasetta rivelatrice che ha sibilato ai giornalisti. Forse qualcuno con la testa era ancora al Capodanno. «Non è facile concentrarsi quando tutti gli altri festeggiano», ha spiegato Sarri lasciando intendere che forse è il prezzo pagato dal giocare in un clima di festa.
Il mal di coppe non basta a giustificare l’uscita di scena: da Charkiv a Rotterdam è una specie di viaggio nella notte. Continuo. Non c’è nulla da fare, certe partite non fanno parte del Dna di questo Napoli. D’altronde, certe gare senza appello sono come il coraggio di don Abbondio: se uno non ce l’ha non se lo può dare. Il Napoli 2 arriva al capolinea in Coppa Italia e Sarri non vuole che certe tossine possano anche trascinarsi fino alla partita con il Verona. Fonte: Il Mattino
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