Sarri: “Il Napoli ha la testa allo scudetto”

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Sarri: “Il Napoli ha la testa allo scudetto”

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Brutto la squadra tritatutto in campionato, fresca campione d’inverno, farsi maltrattare così. Sia pure da quella bestia nera dell’Atalanta.
Sarri, che partita è stata?
«A livello di occasioni sarebbe stato giusto che fosse finita in parità. Noi abbiamo fatto bene nel primo tempo: anche se abbiamo attaccato poco la profondità abbiamo avuto delle ripartenze cattive. Siamo stati solidi, compatti. Ma nella ripresa avevamo la testa tra le nuvole, troppo distratti, con il piede molle. E questa cosa un po’ mi preoccupa».
Perché questo calo di prestazioni nelle gare di coppa?
«La nostra è una stagione straordinaria, ma è evidente che in campionato abbiamo un altro atteggiamento. Nelle coppe stiamo dimostrando di non avere le caratteristiche giuste per potercela giocare bene come invece facciamo in serie A. Però qualcosa di meglio potevamo fare sia in Coppa Italia che in Champions. Inconsciamente c’è più applicazione a giocare le gare di campionato che le altre. Ed è un dato che era già emerso in questa stagione. Forse è anche una questione di testa: non riusciamo a giocare ad altissimo livello troppe gare a distanza così ravvicinata».
Guardiola, con Mourinho e tanti altri, si lamenta per le troppe partite che si giocano. Lei è ovviamente d’accordo?
«Certo che lo sono. Ma non mi piace l’idea di ridurre le squadre di serie A. Abbassare il numero di formazioni, significa togliere delle piazze interessanti dal palcoscenico italiano. Bisogna invece ridurre le partite delle nazionali, eliminare le quattro pause delle nazionali. Così la stagione finisce a fine aprile. Perché come si fa a pensare che un giocatore che viene pagato da un club 2 milioni all’anno, andarsene in giro per giocare contro Andorra, San Marino, Malta, Lussemburgo?».
Perché questo turnover così massiccio?
«Perché temevo i tempi supplementari, non potevo correre questo rischio ed è il motivo per cui ho cambiato Hamsik e Callejon con Insigne e Mertens. Quello che fanno in Inghilterra andrebbe copiato: per costringere a schierare la migliore formazione anche in Coppa Italia sarebbe il caso di dare il via libera anche alle cinque sostituzioni in caso di supplementare. Così nelle gare infrasettimanali potrebbero giocare sempre quelli più bravi».
Ogni volta che ci sono 4 o 5 cambi, il Napoli è troppo diverso. Non trova?
«Sono ragazzi inseriti uno per volta. Il rendimento è differente, è chiaro. Con l’Atalanta abbiamo sempre fatto fatica, anche in campionato. È più fisica di noi, ha buon palleggio. È una squadra che ci ha sempre infastidito perché ci toglie il ritmo, ci costringe spesso a rincorse. E poi quando ha possesso, sa pure giocarla bene».
Il 21 gennaio c’è la partita di campionato con l’Atalanta.
«Se giochiamo come nel secondo tempo, siamo spacciati. Se non giochiamo al massimo, se non abbiamo una concentrazione altissima in difesa sarà molto complicato. Se non giochiamo al 100% avremo problemi. Mi pare evidente».
Inglese si dice preoccupato per l’arrivo a Napoli. Teme di non essere all’altezza.
«C’è un giudice implacabile: il campo. Vedrò gli allenamenti e deciderò. Non sono prevenuto».
Ha pesato il clima di festa sulla prestazione?
«Non è semplice giocare quando gli altri si divertono. Però l’approccio non è stato sbagliato».

Fonte: Il Mattino

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