Eppure è lassù, nonostante qualche recente balbettio degli uomini-simbolo. “Napoli capolista” è la costante di una squadra rimasta senza vetta soltanto in 2 giornate su 19. Il Napoli è una realtà inoppugnabile, frutto di una crescita costante. Il Napoli è primo, meritatamente, al giro di boa e vuole rimanere tale. 
Da gennaio a dicembre 2017 sono 48 i punti conquistati nelle ultime 19 gare dello scorso campionato, e 48 pure nelle prime 19 del campionato attuale. Il Napoli è solo a comando, secondo nella classifica dei gol incassati e terzo in quella delle reti messe a segno, con un trend calato in seguito alla flessione degli uomini-gol. Le reti sono 42 finora, 32 nelle prime 11 giornate e 10 nelle ultime 8, la sproporzione è clamorosa e va di pari passo con la frenata di Callejon e Mertens, entrambi a secco dal 29 ottobre (3-1 al Sassuolo), cioè 63 giorni fa. Pur di fronte a qualche intoppo, il Napoli ha fatto meglio di tutti e vuole continuare a correre veloce. Ma questo è il momento delle responsabilità che ognuno dovrà prendere secondo le proprie competenze. Il presidente De Laurentiis, il ds Giuntoli, la squadra, ma soprattutto l’allenatore Sarri. Dica con chiarezza di cosa ha bisogno per integrare l’organico, dia (una volta tanto) una lista di 4/5 nomi di suo gradimento e dentro la quale Giuntoli possa scegliere il rinforzo da comprare, nella certezza che poi sarà utilizzato più di quanto sia accaduto ai calciatori ora in panchina. Solo così, al termine di questo campionato, non ci saranno rimpianti di alcun genere.
