Walter Zenga non le manda a dire e l’episodio sul fallo di mano di Mertens nel cuore dell’area di rigore non riesce a mandarlo proprio giù. «Il rigore sul mani di Mertens c’è e non l’ho visto solo io. Non c’è nulla di involontario. E allora se c’è la Var e non è usata qualche domanda me la pongo perché vorrei capire come funziona. Il quarto uomo mi ha detto che c’è stato un silent check, ma vorrei capire cosa è stato visto. Poi il rigore bisogna anche segnarlo e c’è da giocare un’altra mezzora. Sono arrabbiato per la svista in area e molto contento per la prestazione dei miei ragazzi perché siamo partiti sperando di chiudere tutte le linee di passaggio, ma dopo il gol abbiamo cambiato spostando impostazione chiedendo a Mandragora di pressare più alto su Jorginho. Dovevamo essere meno frenetici in uscita e più sereni nella gestione della palla: dobbiamo migliorare ma siamo sulla strada giusta. E ricordiamoci che di fronte avevamo la capolista, squadra fortissima che merita quanto di buono ha fatto finora e ha uno spessore tecnico incredibile».
Zenga cerca di spiegare come ha dato coraggio alla sua squadra: «Nell’intervallo ho chiesto ai ragazzi di liberarsi dalle paure e la squadra ha fatto benissimo anche in virtù dei tanti problemi di formazione visto che dietro eravamo davvero contati. Simic a fine primo tempo mi ha detto che non ce la faceva più e Faraoni ha alzato bandiera bianca per i crampi, tutti cambi obbligati e non preventivati. Abbiamo adattato Sampirisi difensore centrale, Rohdén terzino a destra, Crociata in mezzo e alla fine devo fare i complimenti a tutti, soprattutto a Crociata: mi segue e s’impegna: può fare tanto».
Fonte: GdS