Il cerchio lo ha chiuso Hamsik e dite voi se non c’è della suggestione in questo. Il Napoli è campione d’inverno con il gol del suo capitano. Che è al terzo consecutivo, come se avesse voluto incaricarsi di persona, da buon comandante, di portare la sua nave in acque tranquille, dopo un breve periodo di burrasca. Guarda caso per l’occasione è rimasto in campo fino alla fine, lui che è il più sostituito di tutti nell’attuale campionato. Adesso Hamsik e la sua truppa, col timoniere Sarri, possono sognare, anche facendo un po’ di conti. Dal 2006-2007, dieci volte su undici la squadra che ha chiuso al primo posto il giro di boa, poi ha vinto lo scudetto. E fa niente se l’unica eccezione è stato proprio il Napoli 2015-2016 di Sarri, sorpassato poi dalla Juve. Son dettagli. Il Napoli è tornato il Napoli. E oltre al primato si porta dietro un paio di record: quello personale di punti (99) in un anno solare e dei gol (96), eguagliando quello della Juve del ‘52. In più si conferma regina delle trasferte: nel 2017 è l’unica imbattuta dei campionati «top five» d’Europa. Tutto questo nonostante la crisetta generale, quella di due tenori che non regalano acuti da tempo (per l’ottava partita Callejon e Mertens ancora a secco) e una certa difficoltà a trasformare in oro una poderosa produzione offensiva (16 tiri, 10 in porta, e 15 calci d’angolo). Vabbè. A nuttata è passata nel migliore dei modi. Tranne un paio di brividi per un presunto mani di Mertens (dubbio) e per lo scontro Maggio-Ceccherini in area che ha fatto gridare rigore (che non c’era) al Crotone.
Fonte: Gazzetta