Benevento, i sanniti hanno un conto in sospeso con la fortuna
Niente da fare, anche stavolta. Con l’aggravante di un rigore a tempo scaduto: se il Benevento cercava altri motivi per capire che questo campionato gli dice male in tutto e per tutto, ecco la beffa pre-natalizia sotto forma di un maledetto episodio – contestato ma decisivo – durante il recupero. E nemmeno davanti a un Genoa che in casa non aveva ancora vinto, alla squadra di De Zerbi riesce l’impennata. Così, nello stadio dove il Benevento ha cominciato la propria storia in serie A – con la Sampdoria, una sconfitta onorevole nella prima giornata di campionato a Marassi – sembra tramontare sempre più ogni possibilità. Lapadula realizza un altro rigore determinante, dopo quello che ha tolto due punti alla Roma: nella stessa porta, peraltro.
BENEVENTO SPRECA. Chiudere il primo tempo con la rete inviolata, non è garanzia di scollinare la domenica senza danni: al Benevento era già successo contro Juve, Atalanta, Spal e Sassuolo per citare gli esempi più recenti. E pure a Marassi, col ritorno di Lucioni terminata la squalifica di tre mesi, non ci sono i margini per darsi credibilità. Almeno nei risultati, se è vero che il Benevento nelle ultime partite gioca più che dignitosamente. Perlomeno, da due gare a questa parte ha incassato solo un gol alla volta mentre prima la difesa era un colabrodo. Se all’intervallo è ancora parità lo si deve anche alla mira imprecisa di Pandev, che manda sul palo – un minuto dopo c’è la traversa di Rigoni, su deviazione di Belec – il possibile 1-0 su assist di Taarabt. A quel punto, De Zerbi ha già dovuto fare un cambio forzato dall’infortunio di Letizia che lascia la corsia mancina a Venuti. Ciciretti ci prova finché può, mentre dalla parte opposta viene tolto anche uno spento Parigini. Quindi lo svarione finale è di Belec, che non si tira indietro nel contrastare Lapadula il quale non fa nulla per rimanere in piedi. Di Ciciretti e Chibsah le grandi occasioni avute dal Benevento nel secondo tempo, mentre Puscas al quarto d’ora spreca un altro gol facile. Morale: c’è da prendersela con se stessi. Pensando che, venti giorni dopo aver fatto il primo punto in campionato, poteva arrivare anche quello fuori casa.
SVOLTA GENOA. Ballardini in sei giornate ha già fatto molto meglio di Juric, che è rimasto sulla panchina del Genoa per il doppio del tempo. Quindi il Marassi rossoblu vede tre punti tutti insieme, come non era mai successo fino a questa vittoria di misura: mancavano giusto i gol di Lapadula per parlare di svolta. Il nuovo allenatore genoano ha così totalizzato undici punti in sei partite. Una media di tutto rispetto che ha trascinato la squadra fuori dalle sabbie mobili. Il recupero di Spolli – titolare, per l’occasione – a tempo di record dopo l’infortunio e l’operazione scongiurata, non si abbina al ritorno nel nostro campionato di Rossi. Pepito aveva giocato uno spezzone in Coppa Italia quattro giorni fa contro la Juve, ci sarà tempo per vederlo a pieno regime. Piuttosto, contro il Benevento a un quarto d’ora dalla fine devono chiamarsi fuori Rosi – scarpata al volto presa da Del Pinto – e Bertolacci per problemi muscolari.Corriere dello Sport