CdS – Auriemma: “Mertens lo stakanovista, domani potrebbe riposare”
Contro l'Udinese il belga potrebbe partire dalla panchina
CdS – Auriemma: “Mertens lo stakanovista, domani potrebbe riposare”
Non conosciamo le idee politiche di Sarri, le possiamo immaginare attraverso l’utilizzo forzato di alcuni calciatori. Uno in particolare: Mertens. Ma potremmo anche chiamarlo Aleksej Grigor’evi? Stachanov. Lo conoscete, no, quell’operaio dell’Unione Sovietica che in epoca stalinista estrasse 102 tonnellate di carbone, pari a 14 volte la quota prevista, in meno di 6 ore. Siamo portati ad immaginare che Sarri abbia esposto la foto di Dries e quella di Stachanov all’interno dello spogliatoio ed a mo’ di esempio, per aumentare la “produttività” nel Napoli. Domanda: fino a quanti mesi è possibile estrarre tanto carbone o giocare tante partite, mantenendo la stessa produttività o segnando tanti gol? La risposta arriva dalla storia recente del folletto fiammingo. Il 23 settembre, al 76’ di Spal-Napoli, mai Mertens avrebbe immaginato che sarebbe stato il suo ultimo momento di riposo. Entrò al suo posto Rog, sul 2-1 per il Napoli e prima dell’infausto, rinnovato ko di Milik, di lì a qualche minuto. Il giorno successivo Mertens prese coscienza che per lui cominciava una nuova era: quella del calciatore a chilometraggio illimitato. Senza altri attaccanti in panchina di ruolo, gli sarebbe toccato reggere l’attacco in ognuna delle future gare del Napoli. Però, che non avrebbe riposato più nemmeno un minuto, questo certo non se l’augurava. Dalla gara col Cagliari in su, le ha giocate tutte: 11 di campionato e 5 di Champions, totale di 1.440 minuti in 84 giorni. E i gol sono drasticamente calati: solo 6 in quelle fatidiche 16 partite. Poco, per chi a maggio aveva conteso fino all’ultima giornata il titolo di capocannoniere a Dzeko (29 gol contro 28). Possiamo dire che il fisico di Mertens non era abituato a questo clamoroso ed esclusivo (tranne Reina e Koulibaly, nessuno ha giocato gli interi 90 minuti per 16 gare di fila) tour de force? No, non era abituato e con i soli 61 chili di cui si compone la sua corporatura, il logorio ha comportato uno scadimento non nella quantità, ma nella velocità delle giocate. A Torino si è visto un segnale di ripresa, però è durato un tempo, per poi tornare ad essere privo di quella lucidità che, altrimenti, gli avrebbe permesso di segnare una rete a porta quasi spalancata. Domanda: perché Sarri non l’ha mai gratificato del cambio durante una delle 16 gare “del sacrifico corporale”? Eppure l’anno scorso lo faceva, anche quando Milik fece crac, Gabbiadini partì e Pavoletti non era ancora pronto. Talvolta succedeva che verso la fine di alcune partite, al posto di Mertens entrava Zielinski e più spesso El Kaddouri. Ma domani, in Coppa Italia con l’Udinese, potrebbe arrivare l’atteso stop. Sorridi Dries, in arte Stachanov.
La Redazione