Ciccio Marolda sul Cds: “Sì, per i puristi del pallone quello di Torino forse non è stato il Napoli delle felicissime sere, delle geometrie d’oro e della velocità d’esecuzione senza pari, però non esageriamo. Perché gli è andato assai vicino. Anzi, se si vuole, questo che ha mazzolato il Toro presuntuoso come nessuno aveva fatto prima su quel campo, è allo stesso momento uguale e diverso da quello che già s’era guadagnato applausi e ammirazione anche internazionale. Uguale, perché ha recuperato la stessa capacità di dominare il pallone e l’avversario; diverso, perché per riuscirci non ha dovuto correre da matto e non è stato costretto a regalare calcio da fantascienza. Si dirà: ma è già capitato che il Napoli abbia vinto qualche partita opaca. Vero, ma quelli sono stati successi legati quasi sempre a un’invenzione, a una giocata fatta in proprio da uno dei suoi talenti e talentucci. Stavolta no. Stavolta il successo “uguale e diverso” è stato di squadra. E non perché all’improvviso questi giovanotti hanno ritrovato brillantezza. No, il Napoli tirato a lucido a Torino più che brillante è stato ordinato e intelligente, organizzato, tatticamente rassettato. Non ha rinunciato ai suoi principi, questo mai, però li ha piegati alle caratteristiche di interpreti diversi. Tant’è che per la prima volta, forse, in campo non ha penato per le assenze di Ghoulam e Lorenzinho. Ecco – errori a parte, vero signori Reina e Mertens? – tutto questo, oggi, probabilmente, fa del Napoli una squadra più completa, più sicura, più consapevole che quel suo ritrovato primo posto non è un regalo, una sorpresa, una combinazione, ma un diritto. Così come per Hamsik ora è un diritto sentirsi nella Storia azzurra. Finalmente il capitano ha fatto gol. E con quel gol vecchia maniera ha raggiunto Diego in cima alla classifica dei bomber d’ogni tempo. E allora tre cose, caro Marek. La prima: si goda questo momento figlio anche della sua nobile voglia d’essere napoletano dal giorno in cui da queste parti mise piede; la seconda: impacchetti quest’ultima maglietta e la spedisca a Maradona come regalo di Natale perché gli farà piacere e, creda, se l’aspetta; la terza: scusi la ruvida franchezza, capitano, ma anche se farà altri cento gol, per chi ha goduto di quel Napoli campione, Maradona sarà sempre Maradona. Unico. Inimitabile