Aurelio De Laurentiis: “San Paolo? Il Comune non ha mai considerato il mio progetto”
Questa mattina a Radio 24, durante 24Mattina, programma condotto da Mario Telese è intervenuto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis sulla vicenda San Paolo e non solo.
Sul caso Donnarumma: “Più che lo stress psicologico, forse a Donnarumma pesa di più dover parare davanti a una porta così, dove gli altri dieci lui magari non li considera così in maniera eccezionale, come chimica. Questa squadra non ha avuto tempo di plasmarsi e hanno dovuto cambiare addirittura allenatore, hanno preso un allenatore con una grandissima grinta e con una grandissima personalità come Gattuso. Lui, forse, è rimasto pensando di avere una vita più facile durante il campionato. In realtà, poi, questo è un campionato molto duro, complicato, dove su in alto ci stanno cinque squadre che se la contendono”.
Dal punto di vista della società, come si sarebbe comportato De Laurentiis? “Lo avrei saputo prima. Quando Lavezzi venne da me dicendo che voleva andare via io dissi: “Adesso tu stai calmo, stai tranquillo. Ti comporti da giocatore del Napoli, stai un altro anno con noi e se poi io riuscirò a piazzarti da qualche parte, che a te vada bene, al prezzo corretto e giusto per il quale io ti devo piazzare, andrai via. Altrimenti rimani a Napoli”. E lui obtorto collo acconsenti. La società deve avere la forza, dipende da come fai i contratti. I miei nascono dal cinema e sono di 120 pagine, gli altri cercano di farli con il lapis su due pagine prestampate”.
Stadio? “Il Comune non ci permette di investire nello stadio, neanche per riparare quelle cose occorrenti che servono a renderlo funzionale. La Corte dei Conti non ci farebbe mai rimborsare i soldi dal Comune. Ma il Comune non investe, dice che ha aperto un finanziamento con il credito sportivo, ma in realtà di questo finanziamento io ho visto utilizzare ben poco. L’assurdità, poi, è che adesso ci saranno le Universiadi con più di 200 milioni e vogliono investire 4 milioni per rifare la pista di atletica. Ma dico: fatela da un’altra parte. Il mio vecchio progetto, che loro non hanno nemmeno considerato,è di portare tutto lo stadio a bordo campo. Pensate quale impatto avrebbe avuto…”