Il Mattino – Ecco la strada per lo scudetto

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Sconfitte come quella con la Juventus possono servire in ottica scudetto solo se si guarda in faccia alla realtà e si progetta il futuro in modo spietato, badando più alle ragione tecniche e meno ai debiti del sentimento. Per Sarri la panchina è corta perché né Ounas, né Rog e neppure Giaccherini (per non parlare di Maksimovic) sono pronti per questo Napoli. A un terzo della corsa, con tanto equilibrio, viene il sospetto che a decidere non siano solo i motori, i valori dei titolari, ma anche i pit stop, le strategie di riposo e rifornimento, come accade in Formula Uno. E dal momento che le strategie le decidono gli allenatori, il fattore mister potrebbe pesare più che in passato, anche perché una buona idea tattica, un messaggio opportuno al momento giusto, un cambio da fare o non fare, può rompere l’equilibrio di questo intrigante campionato. Sarri, straordinario maestro di gioco, deve imparare a gestire meglio il turnover. In una situazione di grande equilibrio, anche il peso di una farfalla – direbbe Erri De Luca – può fare la differenza. La farfalla del campionato potrebbe essere proprio la panchina. Sarri non può giocare sempre con gli stessi titolari perché chi gioca lavora e spende tantissimo. D’altronde, le sue attitudini spirituali (pressing aggressivo, intensità di manovra, continuità di azione) fanno sì che in ogni gara i giocatori corrano tanto. Quindi, il ko con la Juve può servire a dare lo spunto per qualche rotazione in più nelle gare di facile portata. Per esempio, con la Fiorentina o a Crotone. O quando verrà l’Hellas, il 6 gennaio. Si poteva risparmiare un po’ di benzina ai big col Benevento, col Cagliari e anche col Sassuolo. Cosa che non è stata fatta.

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