Sarri e Allegri: così diversi. Uno non cambia mai idea, l’altro spesso
Il Napoli non cambia mai, la Juve cambia sempre. Possiamo dire che la visione di Sarri è consolidata, l’idea di Allegri è aperta. Nel solco di un gioco che, quando va a pieno regime, è abbagliante, il tecnico di Figline apporta delle modifiche che tengono in apprensione l’avversario. Per esempio, il regista: Jorginho o Diawara. Con l’italo-brasiliano, il Napoli fa un palleggio corto e rapido, molto geometrico, spesso esatto; con l’ex bolognese aumenta i muscoli e anche il raggio dell’azione, Diawara ha un calcio lungo che può diventare utile per saltare la linea del centrocampo juventino. Nella stagione scorsa, Sarri fece giocare Diawara titolare in tre partite su quattro (si sono incontrate anche in Coppa Italia) contro la Juventus.
LA MOSSA. C’è poi un’altra possibilità, un’altra carta che l’allenatore del Napoli può giocare in questa sfida di calcio opposto, la carta di Zielinski. Quando vuole portare il palleggio al massimo livello della qualità, lo schiera sempre dall’inizio: contro il Real Madrid al Bernabeu l’anno scorso e contro il City a Manchester quest’anno. Zielinski è il giocatore attraverso il quale Sarri annuncia la sua totale mancanza di paura nello sfidare gli avversari più forti e più titolati sul piano del gioco. Allegri sa che non ci saranno sorprese nell’attacco del Napoli, i tre sono quelli e non si discutono, ma la composizione del trio azzurro di centrocampo può modificare anche le sue scelte.
Fonte: CdS