Hamsik da sempre nelle mire della Juve. Fu Del Piero il primo a volerlo: “Prendiamolo, è un talento puro!”
Il capitano del Napoli, Marek Hamsik, a quanto pare è sempre stato nelle mire della Juventus. Non appartiene solo alla storia recente l’interessamento dei bianconeri per lo slovacco, ma già ai tempi di Alex Del Piero. Correva l’anno 2007, precisamente il 10 marzo. Si giocava Brescia-Juve, in quel limbo dove era scivolata la squadra torinese che era la Serie B. I bianconeri erano sotto di tre gol, tripletta firmata dall’allora ventottenne Matteo Serafini.
Ma nonostante la bruttissima figura di quel giorno, il capitano della Juve, autore dell’unico gol bianconero, nota un giocatore avversario.
Quel giovane non aveva fatto nessuna azione miracolosa, nè nessuna giocata da gol, ma si vedeva che era destinato a grandi cose.
Quel giovane, non ancora con la cresta, era Marek Hamsik. Del Piero lo nota subito, e nota quelle sue verticalizzazioni da vero campione. Anche per questo al termine della gara, si precipita da chi di dovere e “Dobbiamo prendere assolutamente quello lì. E’ un talento puro, non facciamocelo sfuggire!”
Ovviamente la dirigenza bianconera lo rassicura, Marek era già nelle mire della Juve, che lo seguiva già da un po. Ma non erano solo gli juventini a seguirlo. Hamsik era un boccone appetibile anche per lo Shakhtar Donetsk e il Napoli di Pierpaolo Marino.
Del Piero coinvolge anche Nedved, che da quasi da connazionale di Hamsik, lo ingolosisce sulla prospettiva di vestire la maglia bianconera. Ma la trattativa rallenta perchè, il Brescia voleva pagamento in contanti per il ventenne, mentre la Juve dava giovani giocatori come contropartita.
Il Brescia chiese 5 milioni di euro per Hamsik, lo Shakthar offre questa cifra. Il Napoli rilancia di 5,5 milioni e l’affare è concluso nel giugno di quell’anno.
Del Piero è furioso, e i dirigenti provano a convincere Marino, ma non c’è discussione. Poi quando già dall’anno successivo Hamsik comincia a brillare con la magli azzurra, la Juve ci riprova. E ci riproverà ancora negli anni successivi. Ma il destino aveva deciso che quel ragazzo avrebbe indossato la maglia del Napoli, e ne sarebbe diventato il capitano.