R. Auriemma: “Sarri, un rimpasto ministeriale per la leadership da premier”
L’editoriale di Raffaele Auriemma sul CdS:
“Sarri è il ministro dell’Economia, Spalletti si occupa del Dicastero alla Difesa, entrambi studiano da Presidente del Consiglio in A. Non lo dicono, ma ci pensano a far saltare la poltrona del premier Allegri. Al San Paolo sabato scorso sono andate in scena le prove per il nuovo Governo, col duello tra due modi di fare opposizione. Il pragmatismo dell’Inter ha raccolto qualche voto in più rispetto al gran numero di consensi che mastro Maurizio ottiene da mesi. Ma ha un modo dispendioso di fare “politica”, chiedendo ai collaboratori molte ore di lavoro straordinario. Il suo schieramento resta compatto, anche con qualche sbavatura per l’andirivieni tra Montecitorio e il Parlamento europeo. Si provvederà a un mini-rimpasto? L’elettorato vota sì, anche se il leader dello schieramento vorrebbe tirare avanti con chi lo hanno fatto eleggere. Sarri non è uomo da referendum, al limite l’aspetto consultivo lo condivide con i 4 sottosegretari che potrebbero ricordargli alcuni numeri. A cominciare da Mertens, affaticato dopo l’inizio sprint. Sette gol nelle prime 8 gare, solo 2 nelle ultime 6: non è brillantissimo. Al pari di Insigne. Entrambi s’impegnano e lo sforzo non si traduce in ciò che sanno fare meglio. Il dribbling. Contro l’Inter, solo 2 volte (su 10 tentativi) il Magnifico ha superato il diretto avversario, idem il folletto fiammingo: 2 su 11. L’unico che può permettersi di esserci sempre è Hamsik, titolare inamovibile nel Napoli e di un particolare record: è il calciatore più sostituito (12 volte su 14) nei 5 top campionati europei”.