Non c’è tempo per sentirsi soddisfatti e Pepe Reina lo sa. Domani sera, a Manchester, non si accontenterà di riabbracciare il suo amico Pep. Guardiola: l’uomo che prima del Psg, già a giugno, lo avrebbe voluto a Manchester proprio come lo volle al Bayern nel 2014. Per Reina un po’ di scarico a Castel Volturno in vista della partenza per l’Inghilterra con il sorriso dei vincitori e degli uomini decisivi. Sì, all’Olimpico il portierone andaluso ha fatto di nuovo la differenza. Riproponendo, tra l’altro, nella stessa porta, un pezzo divenuto ormai un classico romano: la super-parata salva risultato con l’aiuto del palo.
Un meraviglioso colpo di reni che il 4 marzo sfoderò per disinnescare un tiro di Perotti deviato da Koulibaly e che sabato è invece servito per spezzare l’urlo in gola a Fazio. Da un argentino all’altro: e lui sempre davanti. Un tabù. Adesso, dalla sinfonia campionato alla musichetta Champions per cercare l’impresa. Per questo motivo Reina dovrà darci dentro proprio com’è accaduto all’Olimpico. E domani, una volta in campo, Pepe aggancerà il quinto posto della speciale classifica delle presenze di tutti i tempi nelle coppe europee con 161 partite. Due meno di Seedorf.