Roma-Napoli: ecco ancora i titolarissimi. Le due formazioni le dà il CdS
I titolarissimi
Con il Nizza, alla prima ufficiale, e poi anche a Nizza; con il Benevento e poi con il Cagliari e ora all’Olimpico, contro la Roma, la sesta (su dodici) assieme, il 50% delle volte in cui è toccato a loro, ancora loro, eternamente a loro, gli intoccabili undici fratelli che insieme formano una squadra che si chiama Napoli. E’ il calcio che volge al passato, che induce a buttarla lì, quasi fosse un ritornello o una (piacevole) filastrocca che si canticchia ad alta voce, stavolta prendendosi le pause diversamente rispetto agli anni ‘70, rispettando le linee (difesa, centrocampo e attacco) e però tirandola fuori di slancio: Reina….Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam…Allan, Jorginho, Hamsik…Callejon, Mertens, Insigne... E’ un giochino pleonastico andare a cercare dualismi dove è difficile ci siano e stavolta, almeno per stasera (forse) non ci dovrebbero essere alterazioni sul copione e sugli interpreti: poi si approderà al City e si vedrà, ma intanto…
LO SCATTO. Allan va verso la centesima, gliene mancheranno appena sei, quando all’Olimpico sarà buio, e comincerà forse ad avvertire, grato, un piacevole brio. Insigne viaggia verso il centesimo gol da professionista (un altro solo), in uno stadio nel quale insegue un primato piccolo (ma sino a un certo punto): aver segnato a tutte, ma proprio a tutte, le avversarie di questo campionato. Nell’elenco delle vittima ci sono finite, recentemente, la Spal e il Benevento, assenti per ovvi e giustificati motivi: gli resta la Roma, alla quale non è mai riuscito a farne uno.
ANTI TURN OVER. Però sembra tutto scolpito nell’erba dell’Olimpico, che sarà per loro, per un Napoli che quest’anno più che in precedenza ha trovato in sé empatia calcistica: non si può disperdere quella magìa, né arrostirsi nel complicato principio del turn-over causa Nazionali. Giocano i più sarriani di tutti: lo dice il campo, lo confermano le statistiche.
Fonte: CdS