L’approfondimento di R. Muni: “Diamo i numeri”
La sosta di campionato, per gli impegni della modesta nazionale di Ventura in cui i napoletani Insigne e Immobile sono tra i pochissimi a salvarsi, è stata l’occasione per mettere in fila qualche statistica della squadra di Sarri e fare il confronto con i numeri di un anno fa. Non ha senso guardare la media punti, poiché il Napoli viaggia a punteggio pieno e questo dato è l’unico destinato ad abbassarsi. Un anno fa, il Napoli aveva totalizzato 14 punti ed aveva vissuto anche l’amarezza per la prima sconfitta, 1 a 0 in casa dell’Atalanta. Per il resto, 4 vittorie e 2 pareggi, compreso quello in casa del Genoa a reti inviolate. Se i punti in classifica degli azzurri sono aumentati del 50%, è giusto ricordare che anche la Juve e la Roma hanno incrementato il proprio score, rispettivamente di 1 e 2 punti (…ma i giallorossi devono ancora recuperare il match in casa della Sampdoria…). Rispetto alle prime sette giornate dello scorso campionato, i Sarri’s boys hanno migliorato tutti i dati ed i numeri relativi ai gol fatti e subiti. Un anno fa erano 14 i gol messi a segno, a fronte dei 25 realizzati quest’anno con la media reti a partita incrementata da 2 a oltre 3 e mezzo! Questo dato è facile da spiegare: un anno fa, la squadra azzurra stava ancora metabolizzando l’addio di Higuaìn, mentre quest’anno l’attacco di Sarri, composto dai tre piccoletti, sta mettendo a frutto una ventina di partite di rodaggio collezionate durante la passata stagione. Sul fronte dei gol subiti, il numero del passivo di Pepe Reina si è ridotto di una unità, da 6 a 5 e la relativa media a partita ne ha beneficiato passando da 0,86 a 0,71. Senza le amnesie di Ferrara questo dato statistico sarebbe nettamente migliorato ma la strada è senza dubbio quella giusta! La combinazione di questi dati porta alla differenza reti che vede il Napoli in netto vantaggio su tutte le avversarie: più 20 che significa che per ogni gol subito, la squadra di Sarri ne ha messi a segno 5! La differenza rispetto ad un anno fa è abissale (…il saldo positivo era di 8…) con il valore che è aumentato di due volte e mezzo. Tradotti in fatti, questi numeri stanno ad indicarci che il Napoli difende meglio, anzi, salvo qualche amnesia (…vedi partita con la SPAL…) e al netto del rigore inesistente subito dall’Hellas Verona, nonostante la VAR e le polemiche di chi ha costruito una bella fetta dei propri successi grazie alle sviste arbitrali, la difesa di Sarri sarebbe pressoché perfetta. Se è vero che le vittorie si ottengono con una buona difesa, dopo sette giornate di campionato possiamo essere moderatamente ottimisti e soddisfatti sia del trend favorevole che della crescita ottenuta dai Sarri’s boys. L’attacco esplosivo favorisce il resto e fa sognare la Napoli del pallone, regalando al tecnico nativo di Bagnoli ed ai suoi ragazzi solo complimenti ed applausi. La recente candidatura di Dries Mertens tra i trenta candidati per il pallone d’oro sono il giusto riconoscimento per quanto di buono fatto finora in maglia azzurra. L’esclusione di Higuaìn, dalla lista dei trenta, suggella il definitivo passaggio di consegne dello scettro di calciatore idolo della piazza partenopea. E’ quasi certo che il folletto belga non riceverà il massimo riconoscimento calcistico, tuttavia essere inserito nella lista in compagnia di gente come Ronaldo e Messi è già di per se un momento di gloria. Tutto questo, a qualcuno dalle parti di Torino proprio non va giù. E’ di pochi giorni fa la prima pagina del quotidiano sportivo piemontese che metteva a confronto i titoli conquistati da Allegri alla guida della Juve, rispetto agli zero titoli di Sarri. Un titolo fazioso, in barba alla tiratura nazionale del quotidiano (!!!) che definire sgradevole è dire poco! Per il resto, aspettiamo la fine dei giochi per capire se lo spettacolo potrà avere la supremazia su tutto il resto, oppure rimarrà spettacolo puro ma fine a se stesso. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni