L’ approfondimento di R. Muni: “In difesa del ciuccio”
Se da diversi anni l’attacco del Napoli è risultato essere costantemente tra i più prolifici di tutta la serie A, di contro la difesa è spesso stata messa sotto accusa per i gol di troppo incassati. Lavezzi e Cavani prima, Higuaìn poi, hanno segnato sempre un considerevole numero di gol ma, nonostante ciò, sono stati i troppi gol subiti a separare la squadra azzurra dal definitivo salto di qualità. Dal girone di ritorno dello scorso torneo, il tridente dei ragazzi terribili, formato da Insigne, Mertens e Callejón, sta letteralmente infiammando la piazza napoletana, arrivando a scomodare persino il D10S con paragoni che, sebbene suonino sempre pura bestemmia, non sembrano poi del tutto campati in aria. Tuttavia, il dato che balza agli occhi è la migliore tenuta della difesa. Organizzazione, attenzione e pressing stanno riducendo ai minimi termini i pericoli per la porta difesa da Pepe Reina, uno dei leader indiscussi dello spogliatoio del Napoli. Non credo si tratti di pura casualità, bensì di un buon livello di maturità a tutto tondo che la squadra di Maurizio Sarri ha finalmente raggiunto e, con essa, lo stesso tecnico. Se la fase difensiva del Napoli sembra finalmente funzionare a dovere, raggiunge il suo massimo livello di inespugnabilità quando al centro del reparto agiscono Raul Albiol e Kalidou Koulibaly. Lo spagnolo agisce solitamente da play maker difensivo (…un tempo si parlava di libero…), chiudendo in seconda battuta sugli attaccanti avversari e facendo ripartire la manovra azzurra. Il senegalese, invece, è colui che sbarra la strada al centravanti avversario (…un tempo si chiamava stopper…). In coppia sembrano un muro invalicabile che solo raramente permettono agli attaccanti avversari di calciare verso la porta azzurra. Non è una casualità particolarmente fortunata se, con i due difensori in campo, il Napoli vince sempre e non sono coincidenze le sgroppate di Hysaj sulla destra e l’exploit di Ghoulam che, dalla fascia opposta, ha persino realizzato i primi due gol in maglia azzurra. È ovvio che da soli, Albiol e Koulibaly non potrebbero funzionare alla perfezione se non potessero beneficiare del filtro garantito dai movimenti di tutta la squadra. Tuttavia, così come uno spartito perfetto viene valorizzato e impreziosito dalle particolari doti del musicista che lo esegue, allo stesso modo i dettami del sarrismo risultano ancora più efficaci grazie ai grandissimi numeri degli interpreti in campo. Un altro aspetto che si è notato nel primo mese e mezzo di campionato è il cambio di passo di tutta la squadra e, con esso, il cambio di mentalità. In altri termini, la squadra azzurra sembra essersi resa conto di poter vincere ogni partita e, vittoria dopo vittoria, ha letteralmente viziato i propri tifosi che, oramai, non sembrano più stupirsi di fronte ad ogni successo ottenuto da Hamsik e compagnia. Proprio la migliore tenuta difensiva e la mentalità da squadra vincente, hanno permesso alla squadra di Sarri di vincere partite sporche, nonostante approcci sbagliati e primi tempi passati a giochicchiare. Partite che, un anno fa, il Napoli non avrebbe vinto. Il fatto di dare per scontata la vittoria potrebbe, di contro, rivelarsi un’arma a doppio taglio di fronte alle prime immancabili difficoltà. Su questo aspetto, facciamo affidamento sulla maturità del popolo azzurro. Poiché nessuna partita è scontata, occorrerà un’altra partita perfetta, impeccabile per centrare contro il Cagliari dell’ex Pavoletti, il settimo successo consecutivo in campionato. Avanti Napoli, Avanti!!!
Riccardo Muni