Di Natale: “Mi sto divertendo molto, Mertens mi somiglia. Noi napoletani abbiamo fame…”

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A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Totò Di Natale, ex attaccante attuale presidente scuola calcio del Donatello 

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Mi sto divertendo con i ragazzini, sono tornato 20 anni indietro. Nel settore giovanile di Udine mi diverto tantissimo a vedere bimbi di 6 anni correre dietro ad un pallone. Negli anni in cui giocavo da prima punta forse potevo fare qualcosa di più anche nell’Italia, ma aver fatto più di 50 presenze in Nazionale mi rende orgoglioso. Contro la Spagna giocai mezz’ora e segnai e mi presi una rivincita perché sbagliai anche un rigore e ricordo che parlando con Buffon gli dissi: speriamo che il mister mi fa giocare perché avevo voglia di segnare e per fortuna segnai.

Parlavo con mister Marino di Mertens, il belga mi somiglia molto. La sua storia è un po’ come la mia: entrambi abbiamo iniziato giocando da esterni e poi ci hanno scoperto prima punta.

Mi sono fermato a 38 anni perché è giusto dare spazio ai giovani. Dopo 21 anni di carriera ho smesso, ed è difficile per tutti all’inizio, ma a tutto c’è un inizio e una fine. 6 mesi prima di smettere avevo capito che ero arrivato alla frutta anche perché ero nello spogliatoio con ragazzini e lì capii che dovevo smettere. 

Mertens lo fare giocare sempre anche perché ogni tiro è un gol. Sta bene fisicamente e mentalmente per cui bisogna sfruttare il momento, poi verrà il tempo per riposare.   

Noi napoletani abbiamo fame, a Napoli iniziamo a giocare in strada a 5 anni per cui siamo preparati a tutto e forse per questo abbiamo una marcia in più.  

Il Napoli ha dimostrato che è maturato vincendo anche partite difficili come quella con la Spal che magari lo scorso anno avrebbe perso. Credo che quest’anno se la possa giocare con la Juventus fino alla fine. 

Quando si va in Nazionale tutti i calciatori sperano di fare bene, nessuno gioca per fare male. Insigne è un grandissimo giocatore e non ha giocato male da solo, ma tutta l’Italia lo ha fatto. 

Capocannoniere? Diversi giocatori se la giocheranno quest’anno e tra questi c’è Mertens. Dybala ha dimostrato di essere un grandissimo giocatore, non è una prima punta, ma quest’anno ha capito le sue qualità, un po’ come Insigne che è diventato più concreto. 

Sono contento per l’Atalanta, l’allenatore è bravo e negli ultimi 2 anni è cresciuto tantissimo. L’Atalanta somiglia alla mia vecchia Udinese e anche ieri, pur soffrendo, ha portato un buon risultato a casa”. 

. Nel settore giovanile di Udine mi diverto tantissimo a vedere bimbi di 6 anni correre dietro ad un pallone. Negli anni in cui giocavo da prima punta forse potevo fare qualcosa di più anche nell’Italia, ma aver fatto più di 50 presenze in Nazionale mi rende orgoglioso. Contro la Spagna giocai mezz’ora e segnai e mi presi una rivincita perché sbagliai anche un rigore e ricordo che parlando con Buffon gli dissi: speriamo che il mister mi fa giocare perché avevo voglia di segnare e per fortuna segnai.

Parlavo con mister Marino di Mertens, il belga mi somiglia molto. La sua storia è un po’ come la mia: entrambi abbiamo iniziato giocando da esterni e poi ci hanno scoperto prima punta.

Mi sono fermato a 38 anni perché è giusto dare spazio ai giovani. Dopo 21 anni di carriera ho smesso, ed è difficile per tutti all’inizio, ma a tutto c’è un inizio e una fine. 6 mesi prima di smettere avevo capito che ero arrivato alla frutta anche perché ero nello spogliatoio con ragazzini e lì capii che dovevo smettere. 

Mertens lo fare giocare sempre anche perché ogni tiro è un gol. Sta bene fisicamente e mentalmente per cui bisogna sfruttare il momento, poi verrà il tempo per riposare.   

Noi napoletani abbiamo fame, a Napoli iniziamo a giocare in strada a 5 anni per cui siamo preparati a tutto e forse per questo abbiamo una marcia in più.  

Il Napoli ha dimostrato che è maturato vincendo anche partite difficili come quella con la Spal che magari lo scorso anno avrebbe perso. Credo che quest’anno se la possa giocare con la Juventus fino alla fine. 

Quando si va in Nazionale tutti i calciatori sperano di fare bene, nessuno gioca per fare male. Insigne è un grandissimo giocatore e non ha giocato male da solo, ma tutta l’Italia lo ha fatto. 

Capocannoniere? Diversi giocatori se la giocheranno quest’anno e tra questi c’è Mertens. Dybala ha dimostrato di essere un grandissimo giocatore, non è una prima punta, ma quest’anno ha capito le sue qualità, un po’ come Insigne che è diventato più concreto. 

Sono contento per l’Atalanta, l’allenatore è bravo e negli ultimi 2 anni è cresciuto tantissimo. L’Atalanta somiglia alla mia vecchia Udinese e anche ieri, pur soffrendo, ha portato un buon risultato a casa”. 

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