«Mertens bomber formidabile, il Napoli ha l’attacco migliore della A con la Juve». A dirlo è uno che di gol se ne intende, eccome: Luca Toni intervistato dal collega de “il Mattino”, Dario Sarnataro. Centravanti straordinario, ex Fiorentina, Roma, Juventus, Bayern, campione del mondo nel 2006, 306 gol in carriera, 18esimo bomber di tutti i tempi della storia della serie A e vincitore della classifica dei cannonieri sia in Italia (nel 2006, con la Fiorentina, con 31 gol) che in Germania (nel 2008, con il Bayern, 24 reti), l’ex dirigente del Verona incorona il folletto belga e il gioco degli azzurri.
L’Uefa ha celebrato il Napoli, la squadra con la media reti più alta d’Europa. «È un dato che non mi sorprende, perché il calcio, bellissimo, che propone Sarri è estremamente offensivo. Anche se non è da tutti stare davanti a Barcellona, Psg e Real, seppur dopo appena 4 gare. Certo essere sul tetto d’Europa è quantomai sintomatico, significa che l’inizio della stagione del Napoli è stato molto positivo. Chiaro che pesa il 6-0 sul Benevento, ma con gli schemi che possono vantare gli azzurri possono mantenere queste medie».
Con la tripletta Mertens ha di nuovo messo le cose in chiaro: è lui il referente unico del reparto offensivo del Napoli? «Questo era evidente sin dallo scorso anno. Il Napoli ha trovato in Mertens un attaccante fantastico perché applica al meglio gli schemi di Sarri, si trova a meraviglia con gli altri esterni d’attacco, segna, si muove e fa salire la squadra. È davvero una punta vera e completa. E come ha dimostrato col Benevento vuole andare sempre a rete, non lasciando i rigori ai compagni anche a risultato acquisito. Segno ineludibile che si è ormai calato completamente nella mentalità del bomber di razza».
Questo vuol dire che per Toni Mertens può superare i 28 gol dello scorso campionato? «Dipende anche da quanto giocherà. Tra le varie competizioni giustamente Sarri lo farà riposare, perché per il Napoli anche la Champions e la stessa coppa Italia immagino abbiano la loro importanza. Sulla carta può arrivare a 30 gol in serie A, ma, ripeto, dipende anche dal suo impiego»
Così un Mertens così sarà dura per Milik togliergli il posto… «Non si può dire. Io credo che in una stagione così importante per il Napoli non vada tralasciato nessun aspetto e per una grande squadra che vuole fare bene in ogni competizione è giusto che ci sia spazio per tutti. Milik è forte, ha altre caratteristiche rispetto al belga e avrà solo il compito di farsi trovare pronto quando sarà chiamato in causa. Mi sembra che abbia iniziato bene anche lui la stagione».
Quello del Napoli è per lei il miglior attacco della serie A? «È sicuramente fortissimo. Ci sono grandi calciatori in attacco e ci sono anche i vantaggi nel giocare un calcio fantastico come quello di Sarri. In giornate in cui il Napoli si esprime al massimo può facilmente segnare 6-7 gol a partita e lo ha già dimostrato. Anche l’attacco della Juventus è tuttavia molto forte. Siamo sullo stesso piano più o meno».
La lotta per lo scudetto è riservata alle attuali prime tre in classifica: Napoli, Juventus e Inter? «Credo proprio di sì. Il Napoli deve solo imparare a far proprie le partite in cui gioca meno bene, come ci riesce da tempo la Juventus, abituata a vincere anche con prestazioni non brillanti. Se la squadra di Sarri ci riuscirà allora ne vedremo delle belle. Attenzione anche all’Inter, soprattutto perché non gioca le coppe. Napoli e Juventus però sono ancora un passetto avanti».
La Redazione