CdS Campania – MERTENS “SEI un MITO”.Il derby solo dura solo tre minuti 

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La partita più breve della storia dura tre minuti, forse persino qualche secondo in meno, poi Napoli-Benevento esce dal calcio e diventa mattanza: 6-0, in un pomeriggio che viaggia sulla soglia della fantascienza, in dimensioni così distanti che neppure il risultato riesce a rappresentare. Il Napoli ha fretta, e mica (soltanto) per agganciare la Juventus e l’Inter a dodici punti: deve togliersi dalle spalle quella patina di polvere che le ha lasciato la sconfitta con lo Shakhtar, deve restituire a se stesso certezze che sembrano appesantite, deve riafferrare codici che – pure con l’Atalanta e il Bologna – sono apparsi di complessa «lettura». E la valanga azzurra (ora ha il miglior attacco della serie A) che si abbatte sul Benevento è incontrollabile, perché quando quei tre là davanti si mettono a pennellare, diventa esercizio innaturale domarli: tripletta di Mertens (5ª in campionato), poi capolavoro di Insigne, il solito graffio di Callejon e il tap-in iniziale di Allan. Ma ci sarebbe tanto altro, se non ci fosse Belec, che un po’ ce l’ha con Hamsik, al quale nega due opportunità per avvicinarsi a Maradona, e un po’ tiene alla dignità, andando a volare su Hysay, su un angolo di Ghoulam, su opportunità che sembrano dettagli, nel contesto d’una giornata singolare.

Factory della Comunicazione

Fonte: CdS

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