Campione di tutto, tra Nazionale e club: Giovanni Galli ha sollevato coppe in Italia e nel mondo. Portiere prima e dirigente poi, dalla sua Toscana (con le maglie di Fiorentina e Lucchese) al Napoli e al Milan. Ha smesso a 38 anni e dal 2014 è il direttore sportivo della Lucchese è stato intervistato dal collega de “il Mattino” Bruno Majorano.
Reina ha compiuto 35 anni: è entrato nella sua fase calante? «Per il ruolo di portiere è in un’età che garantisce grande efficacia ed efficienza».
Quindi buon per Sarri che sia rimasto? «Il Napoli ha fatto bene a trattenerlo. Avrebbe perso una certezza dello spogliatoio. Cederlo sarebbe stato un errore».
Per un portiere è importante essere leader? «Non è tanto una questione di ruolo in campo. È il tuo comportamento a fare la differenza: che persona sei. E da quello che vedo dall’esterno sembra davvero un grande uomo».
E il rapporto Reina-De Laurentiis?
«Il presidente del Napoli mi fa arrabbiare: giù il cappello per l’imprenditore e per le scelte, ma per quanto riguarda il tatto e la sensibilità si è dimostrato zero».
In che senso?
«Già dall’anno scorso sta criticando il suo portiere, e per quel che mi riguarda sta sbagliando».
E dal punto di vista contrattuale? «Avrebbe dovuto allungargli il contratto alle stesse condizioni attuali: sarebbe stato un bel gesto di riconoscenza. Reina aveva un’offerta importante da parte del Psg e invece è rimasto e per tutta risposta lui ha detto Perché mi devo mettere a sedere con Reina?. Quando fa così non lo sopporto».
Si spieghi. «Fossi stato in De Laurentiis non avrei certamente accettato ricatti da parte del giocatore, se ad esempio mi avesse chiesto lo stesso contratto offertogli dal Psg. Ma avrebbe dovuto offrirgli autonomamente il prolungamento di un anno alle stesse condizioni. In questo modo avrebbe dimostrato riconoscenza nei confronti di un giocatore che ti ha fatto vedere di essere un uomo vero».
Ma il Napoli con Reina ha davvero la porta blindata? «L’anno scorso non è stato il suo miglior campionato ma secondo me è un portiere estremamente valido. Non lo metterei tra i migliori dieci della storia del calcio mondiale».
Però…
«È importante che i suoi compagni si sentano sicuri».
E come giudica il suo impatto sulla squadra e sull’ambiente? «Per valutare un calciatore ci sono tutta una serie di cose: il rapporto con i compagni, con l’allenatore e con la tifoseria e credo che Reina le abbia tutte».
Dicono tutti che il suo punto forte sia il gioco con i piedi. «Sono sempre dell’idea che un portiere prima di tutto deve parare, altrimenti non sarebbe un portiere. Le altre caratteristiche che sono dei bonus. Reina ha certamente quella di saper giocare con i piedi e di essere un leader».