Mignolet, Leno, Rulli, Meret, Cragno, Szczesny, Karnezis, Rui Patricio, Sirigu e chi più ne ha più ne metta. Ma la risposta giusta per il portiere del Napoli era una sola: Pepe Reina. Vero che il club azzurro si è guardato intorno, ma la ricerca è finita presto. Non si è mai fermata, invece, la continua rimescolanza di nomi: le consuete e seguite trasmissioni serali hanno sparato nomi senza sosta, una sera dopo l’altra. La realtà era diversa: il Napoli voleva Reina e Reina voleva il Napoli. Certo, De Laurentiis ha accarezzato l’idea di prendere un giovane di qualità e di affiancarlo allo spagnolo, ma si è scontrato presto con la scarsa voglia di questi ragazzi di fare la riserva. E allora una stretta di mano e via. C’è stata tra Reina e Giuntoli, tra Reina e Sarri. Non c’è stata con Aurelio De Laurentiis: sullo sfondo il contratto in scadenza del portiere azzurro. Poi si sono aggiunte una cosa dietro l’altra: le critiche al suo rendimento. Accettate ma non senza un po’ di rammarico. E soprattutto la voglia di prendere Szczesny. Reina lo ha saputo dai giornali, si aspettava di essere almeno informato dei piani futuri. E poi i primi approcci per il rinnovo: arrivò un “no” da De Laurentiis. Motivi di età e di ingaggio incompatibile con un futuro ruolo da non titolare. Poi una mossa azzardata dello spagnolo: proporre la risoluzione, perché aveva un’offerta pronta dal Newcastle di Benitez, ma solo a parametro zero. Altro no di De Laurentiis: da lì forse una tensione sottile, che però è aumentata.
Fonte: Il Roma