C’erano una volta un senegalese, uno slovacco e uno spagnolo… Per la serie gli intoccabili, ecco a voi Koulibaly-Hamsik-Callejon. Guardateli, ma non toccateli. Sono quelli degli straordinari, quelli che mandano allo scasso la pura legge del turn-over che vale soprattutto per tre, ma che anche Mertens o Insigne trasmettono. Kalidou Koulibaly, the wall, il muro. La fisicità, la forza e la solidità allo stato puro. Il muro da sistemare nel cuore della difesa, il gigante con cui lasciare che l’universo intorno diventi abitato da lillipuziani. Marek Hamsik, un simbolo, il totem. Il calcio di Sarri, la verticalità combinata con la sua amabile ossessione per le coperture e la fusione di due fasi che in mediana e tra le linee ha un solo interprete, attaccato alla fascia da capitano. Callejon, il trasformista. L’uomo che non conosce panchina, quello che non esce mai. Fa chilometri per andare ad assecondare le diagonali, poi riparte per i tagli, per i gol. E con Koulibaly e Hamsik, si guardano, s’apprezzano, non si toccano….