Tutto cominciò a cambiare con Rafa Benitez. L’arrivo di Mertens e Callejon, il cambio modulo ed una mentalità offensiva inedita. Da cinque anni il Napoli impone la sua impronta agli avversari, impone la dura legge del gol. Con Sarri, all’indole offensiva s’è affiancato equilibrio tattico, maggior cura della fase difensiva e la stessa identica fame di gol che divora i record, fissandone dei nuovi. Gli interpreti sono i soliti noti, eppure in campo sfuggono alle strategie, s’intrufolano nei limiti degli avversari e in quelle crepe apparentemente innocue. Insigne, Mertens, Callejon ed Hamsik resistono. I tagli dello spagnolo, l’eleganza del napoletano, la prepotenza del belga – esploso nel ruolo di centravanti – ed anche l’umiltà dello slovacco. A quest’allegra combriccola s’aggiungeranno presto nuovi amici: Milik, un conoscente, che riparte da nove gol ed Ounas, il più giovane (1996) della truppa, l’acerbo campioncino che occupa la posizione di Callejon ma in campo fa tutt’altro: dribbla, accelera, supera l’uomo. Infine c’è una squadra sulla quale poggia quest’esplosione di fertilità realizzativa che sfida i (propri) numeri, provando a superarli: centosei, centoquindici e in futuro chissà. Varrà la pena goderseli tutti. Fino all’ultimo: «goool».