Inter, il futuro si decide in Cina
Zhang junior Ecco Steven Zhang, membro del consiglio d’amministrazione del club nerazzurro e figlio di Zhang Jindong, proprietario del Gruppo Suning, che il 28 giugno 2016 è diventato l’azionista di maggioranza del club nerazzurro acquistandone il 68,55%
Il tappo dei divieti sembra destinato a saltare. Mica semplice, del resto, fare mercato con ristrettezze imposte dalla Cina. Ma l’Inter a gennaio potrebbe avere più libertà d’azione per completare il quadro degli investimenti. Senza lasciarsi quel senso di incompiuta che ha avvolto il gong della campagna acquisti nerazzurra, tre sere fa. Dal 19 luglio scorso, l’Inter si è trovata sulla strada un paletto insormontabile: il governo di Pechino ha dato una stretta sulle spese all’estero. In società – anche se nessuno lo ha mai fatto capire apertamente – pensavano di poter in qualche modo aggirare il divieto, ma per un mese e mezzo di mercato ci si è dovuti adeguare. Aspettando, a questo punto, il mese di ottobre quando la situazione potrebbe schiarirsi a favore del club di Suning.
SBLOCCO IN VISTA. Inquadrabile anche così, la frenata sul discorso Nainggolan che lo stesso Spalletti indicava come obiettivo non più tardi di un mesetto fa. Era stato il centrocampo a finire nel mirino, nonostante gli arrivi già perfezionati di Borja Valero e Vecino, più quello di Gagliardini a metà dello scorso anno. L’acquisto da urlo si è dovuto rimandare a tempi migliori, mettiamola così. Gennaio magari non sarà il momento di nomi altisonanti, ma l’Inter si pone lo step invernale per capire come potrà muoversi. In sostanza, a ottobre è in scaletta il congresso del Partito Comunista cinese che potrebbe revocare il divieto di esportazione di capitali all’estero. Anche a favore di un mercato interista che, tuttavia, deve pur sempre tenere conto del Fair Play Finanziario. Rimangono degli obblighi ai quali ottemperare. La ventata di entusiasmo portata dalla nuova società in principio di mercato – proprio perché le risorse erano parecchie – si è spenta solo in apparenza. Un inevitabile stand-by di mezza estate non ha lasciato la squadra in braghe di tela ma ha costretto, quello sì, a una certa navigazione a vista.
DIFESA ALL’OSSO. Ricapitolando: più denaro da investire nella sessione di gennaio ma anche l’idea concreta di fare cassa. Una buona plusvalenza sarebbe la cessione di Brozovic, l’uomo che l’Inter non è riuscita a cedere in questi mesi. Svanita ben presto, invece, la possibilità di un addio di Perisic: il croato ha sempre fatto parte del progetto di Spalletti (che domani sera a Coverciano riceverà il premio Nereo Rocco, insieme con l’ex presidente interista Massimo Moratti). Occhio ovviamente alla difesa, ridotta quasi all’osso. E’ lì che potrebbero concentrarsi gli sforzi alla riapertura del mercato: non convincono granché, i nomi degli svincolati. Incrociando le dita sulla tenuta fisica di Miranda, Skriniar, Ranocchia e il giovane Vanheusden.
Fonte: CdS