Repubblica – Insigne va oltre i cori il Napoli ora pensa solo alla Champions
Non s’è fatta attendere la replica del Napoli, protagonista a sua volta di una convincente vittoria sul campo del Verona (3-1) nel debutto in campionato. Brillante la prova della squadra di Sarri, che ha festeggiato anche il ritorno al gol di Milik e ora vola a Nizza per mettere al sicuro la qualificazione ai gironi di Champions: obiettivo primario di una stagione che non poteva iniziare in maniera migliore, per gli azzurri. Concentratissimi sulla coppa, gli azzurri si sono già infilati nel silenzio stampa. Era pure un esame di maturità, per il Napoli: costretto a convivere con un carico di responsabilità diventato molto più gravoso e a rispondere subito al primo scatto della Juventus, nell’ottica di un teorico testa a testa al vertice della classifica. Più insidioso l’esordio in campionato della squadra di Sarri, accolta a Verona dalla solita atmosfera ostile e da uno stadio blindato per timore di incidenti. Neanche la squalifica della curva Sud del Bentegodi ha placato gli ultrà veneti che hanno intonato cori razzisti anche durante il minuto di silenzio per le vittime di Barcellona e preso di mira Insigne, chiamandolo “scimmia”. Ma gli azzurri sono stati costretti a fare i conti soprattutto con il forte vento e le pessime condizioni del terreno di gioco rovinato dai concerti estivi. Numerosi i rimbalzi falsi che hanno rischiato di rendere meno bella e proficua del solito la manovra offensiva di Hamsik e compagni. Sarri aveva fiutato il pericolo e anche per questo ha dato spazio all’inizio a Milik. Il polacco garantisce infatti al Napoli la variante del gioco aereo ed è più utile a far salire i compagni: quando gli spazi si riducono. Ma si sono rivelate azzeccate pure le altre mosse del tecnico toscano, che ha rischiato con disinvoltura il turn over e ha avuto ottime risposte da Chiriches, Zielinski e Diawara: gli azzurri che erano rimasti in panchina nella gara di Champions con il Nizza. I quattro cambi non hanno infatti stravolto i collaudati equilibri della squadra, apparsa fin dai minuti iniziali padrona del campo e capace di dilagare alla distanza, mettendo alle corde il malcapitato Verona. A Pecchia può essere rimproverato solo un eccesso di prudenza, con l’esclusione a sorpresa di Pazzini, entrato poi nel finale e autore del gol su rigore che ha reso un po’ meno amara la sconfitta dei suoi. Troppo poco per recriminare, però, al termine di una sfida a lungo senza storia. Il Napoli l’ha dominata per un tempo e mezzo, trascinato da Insigne e dalla regia di Diawara. S’è rivista la squadra brillante che mercoledì notte aveva messo sotto al San Paolo il Nizza, cui gli azzurri concederanno la rivincita dopodomani nel preliminare di Champions: con il morale ancora più alto dopo la vittoria di Verona. A sbloccare il risultato è stato paradossalmente un autogol alla mezz’ora di Souprayen, dopo un vero e proprio tiro al bersaglio di Insigne e compagni (l’arbitro Fabbri ha convalidato lo 0-1, poi ha atteso il conforto del Var in cuffia prima di far riprendere il gioco). Poi è arrivato il bis di Milik, bravo a finalizzare di destro una micidiale ripartenza dei suoi compagni e mettere già quasi al sicuro i tre punti prima dell’intervallo. Di Ghoulam il colpo del definitivo ko in avvio di ripresa, quando alle difficoltà ambientali si è aggiunto pure un violento temporale. Solo a quel punto, con l’ingresso di Pazzini e complice un rilassamento dei giocatori di Sarri, la partita è diventata finalmente un poco più equilibrata: ma troppo tardi per essere rimessa in discussione.
Fonte: Repubblica