Mertens, a caccia di gol, sognando di arrivare a quelli di Maradona
C’è un orizzonte limpido, illuminato dalla genialità d’un giovanotto che (per tutti) si chiama Ciro, e in quel contratto rinnovato recentemente, scadenza 2020, può entrare qualsiasi favolistica e favolosa pazza idea: sessantotto reti (e trentaquattro in appena sette mesi) inducono a credere che ci siano margini di avvicinamento – nel tempo – a quota cento e che sia possibile (teoricamente, aritmeticamente) sognare di affiancare Sua Maestà Maradona, distante ancora tanto ma sempre meno, con quella punizione (però di destro) che l’ha evocato quasi quanto quella genialata che fece al Torino, nel giorno del poker. Ma Mertens, voracemente, chiede molto a se stesso e centosessantanove reti (in assoluto) non bastano certo a chi sente di averne dentro altre e punta dritto a superare lo scoglio delle duecento, a riprendersi ciò che (forse) spettava di diritto a quel talento «soffocato» per sino ai ventinove anni sulle corsie laterali. Ma la vita comincia a trent’anni, a volte.Corriere dello Sport