Il «colpo» difensivo del mercato dell’estate del 2016 si chiama Nikola Maksimovic, costato una fortuna (ventitré milioni) e una fatica (un anno di trattativa): un problema pregresso ne ha ritardato l’inserimento, gli ha sottratto energia e certezze, e regalato soltanto 1026 minuti, con undici esibizioni da titolare: ha chiuso sistemando le vertenze con una placca che gli è stata rimossa dal piede sinistro
Per Rog c’è voluto un periodo d’addestramento prolungato, una serie di spezzoni propedeutici al debutto, in un centrocampo di piedi buoni e, dunque, con un livello di competizione elevatissimo: il Napoli non ha mai rimpianto quei quindici milioni investiti per strapparlo alla Dinamo Zagabria, anzi dopo averlo visto e rivisto, sfrontato e autorevole, li ha benedetti. Però, dicono le statistiche, se l’è potuto divorare con gli occhi per soli 580 minuti, che nel contesto di una stagione rappresentano un dettaglio, che in prospettiva costituiscono una miniera nella quale calarsi, per godersi lo spettacolo che ricomincia da quei tre. Il mercato postumo.